Un senzatetto dorme nell’emeroteca. Ma dalla sala vengono cacciati gli studenti

Gli effetti della burocrazia Episodio paradossale alla Biblioteca di Como. E i ragazzi protestano Studenti messi alla porta, tolleranza per chi utilizza l’emeroteca per schiacciare un pisolino. È la paradossale situazione denunciata nei giorni scorsi da alcuni ragazzi che frequentano abitualmente la Biblioteca di Como. La sala studio è chiusa da tempo a causa dei vandali e spesso è difficile trovare un posto per studiare. E chi ha provato a “rifugiarsi” nel locale destinato alla lettura dei quotidiani è stato respinto. Già dal mese di novembre, in seguito alla scoperta di danni ai tavoli e agli arredi, i responsabili della Biblioteca comunale hanno deciso di impedire l’accesso alla sala studio al pian terreno. Sulla porta è stato affisso un cartello che avvisa gli utenti: «In attesa di conoscere il nominativo degli autori dei danni ai tavoli la sala rimarrà chiusa al pubblico». Al di là del dibattito sulla decisione in sé, il risultato concreto per gli utenti è la frequente impossibilità di trovare un posto nella sala studio al primo piano, quasi costantemente piena. Nei giorni scorsi, come segnalato da alcune studentesse universitarie, qualcuno tra i ragazzi, vedendo l’emeroteca libera, ha preso posto nella sala con l’intento di studiare. Stando al regolamento, effettivamente l’uso del locale è riservato alla lettura dei quotidiani. In assenza di altri spazi, però, è stato spontaneo per i ragazzi ipotizzare una certa tolleranza. Niente affatto. «Mi sono seduta nell’emeroteca e ho iniziato a studiare. Come me ha fatto un’altra ragazza – ha raccontato una studentessa comasca – Pensavamo di non dare alcun fastidio. Accanto a me era seduto un uomo, probabilmente un senzatetto, che dormiva, russando pure, con la testa appoggiata sopra un giornale. Passati pochi minuti, una dipendente della Biblioteca ci ha pregate di allontanarci e lasciare liberi quegli spazi, ignorando completamente l’uomo che stava dormendo». La presenza prolungata di senzatetto sarebbe una costante anche nell’area ristoro, dove sono collocate le macchinette del caffè. In questo caso, alcune tra le utenti della Biblioteca avrebbero denunciato anche frequenti apprezzamenti, anche volgari, e altre situazioni poco piacevoli. «Mi chiedo perché – si legge nello sfogo affidato da una giovane a un social network – io, che voglio studiare e mi trovo nell’impossibilità di farlo a causa di un vandalo, vengo allontanata da una stanza nella quale non reco danno a nessuno? Perché due studentesse vengono riprese per un comportamento scorretto quando un uomo che sta dormendo, pure rumorosamente, è libero di continuare a dare noia? L’aula non sarà finalizzata allo studio, ma nemmeno deve diventare un dormitorio per i meno fortunati». Luigi Cavadini, assessore alla Cultura, assicura che la risoluzione dei problemi è una priorità alla quale l’amministrazione sta lavorando. «C’è un’attenzione particolare ai senzatetto che, qualche volta, stazionano in Biblioteca – sottolinea l’esponente della giunta – Stiamo da tempo monitorando la situazione e stiamo provando ad allontanarli, spiegando loro che quello non è il posto dove andare a riscaldarsi o riposare». Nessuna tolleranza però sulla presenza degli studenti in emeroteca. «Stiamo facendo il possibile per arrivare rapidamente alla riapertura della sala studio al piano terra – dice Cavadini – Non c’è ancora una data, ma stiamo lavorando con questo obiettivo, sperando poi sempre nella buona educazione di chi la utilizzerà. L’emeroteca però ha una sua funzione specifica, che ha anche un valore sociale non indifferente, e destinarla allo studio sarebbe improprio». Anna Campaniello