Il palazzetto della vergogna

Il palazzetto della vergogna

Giovedì 06 Settembre 2012 La struttura di Muggiò versa ormai in condizioni scandalose. Atleti tra ruggine, parquet scrostato e secchi per l’acqua piovana Non è una prima volta assoluta. Eppure vedere da vicino, ancora una volta, le condizioni in cui versa la principale struttura sportiva della città di Como (Sinigaglia escluso) riesce ancora a suscitare indignazione e sconforto. C’è poco da girare attorno con parole o metafore: il palazzetto dello sport di Muggiò è uno scandalo. E poco importa il colore della giunta attuale, di quella precedente o di quelle ancora più indietro nel tempo. La sostanza è che una struttura sportiva che comunque, nonostante tutto, continua ogni giorno a ospitare centinaia di atleti, di tutte le età, non può offrire lo spettacolo immortalato ieri dal fotografo del giornale. Già soltanto l’esterno dell’edificio, un groviglio di lamiere sporche, arrugginite e imbrattate, rappresenta l’antitesi esatta dei valori che dovrebbe comunicare un palazzetto dello sport. Ed è pur sempre poco, rispetto al manifesto dello squallore che l’impianto offre all’interno. Ieri – in una giornata, peraltro, affollata di bambini – si poteva vedere di tutto e di più. E il contrasto tra il genuino entusiasmo dei piccoli atleti e la decadenza tutta intorno era impressionante. Il controsoffitto, per esempio, ha ceduto in più punti. In alcune zone si osservavano i pannelli, ancora miracolosamente attaccati, penzolare più che pericolosamente verso il basso. Da non perdere, poi, la collezione di secchi di ogni foggia e colore che punteggia spazi e corridoi della struttura. Non sono un moderno arredo, servono banalmente (e se ne contano almeno cinque) a raccogliere l’acqua piovana che a ogni temporale filtra copiosamente dal tetto in lamiera. Girovagando, ci si può facilmente imbattere in locali un po’ appartati dove giacciono pezzi di metallo, cartoni, vecchi materassini sbrindellati. Tutto accatastato come nelle peggiori fabbriche dismesse. I manifesti strappati che inspiegabilmente “ornano” alcune pareti chiudono bene il quadro complessivo. Porte scrostate, parquet macchiato di acqua, muffa e bucato in più punti, bagni così malridotti da suscitare disgusto completano la fotografia del palazzetto di Como. L’assessore allo Sport, Luigi Cavadini, dal canto suo non cerca particolari scuse. «Per prima cosa – afferma – dobbiamo risolvere una volta per tutte la questione rimasta in sospeso del cosiddetto villaggio dello sport al quale ha lavorato la giunta precedente. Una volta risolto quel problema, ci troveremo a dover mettere mano pesantemente alla struttura attuale di Muggiò. Sappiamo che le condizioni sono davvero critiche, per ora, però, dovremo andare avanti con la manutenzione. Nel frattempo, dovremo affrontare il problema del palazzetto soprattutto in prospettiva». Emanuele Caso