Gaffuri mette i direttori generali nel mirino

Il futuro del vecchio ospedale Il consigliere Pd: «Valutare i manager di Asl e Sant’Anna nella realizzazione della cittadella sanitaria» «Legare la valutazione dei direttori generali dell’Asl e dell’azienda ospedaliera Sant’Anna alla realizzazione della cittadella sanitaria». Proposta provocatoria del consigliere regionale del Pd, Luca Gaffuri, contro lo stallo del progetto di riqualificazione dell’area di via Napoleona. Approvato nel 2003, l’intervento non è mai decollato e i padiglioni del vecchio ospedale sono utilizzati solo in minima parte. Il futuro della cittadella sanitaria è stato al centro di un convegno organizzato ieri a Palazzo Cernezzi dal Circolo Willy Brandt in collaborazione con alcuni consiglieri comunali del Pd. «Nonostante i tanti proclami che abbiamo sentito negli anni, il progetto è fermo – ha esordito il presidente del Circolo, Giuseppe Doria – Nel 2011 è stato siglato un protocollo che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto portare rapidamente all’inizio del trasloco dell’Asl in via Napoleona. La cittadella invece è ancora un miraggio». Nelle scorse settimane, il consigliere regionale del Pd ha chiesto un aggiornamento della situazione all’assessore alla Sanità del Pirellone, Mario Mantovani. «L’assessore ha confermato la volontà della Regione di portare a termine il progetto – ha detto ieri Gaffuri – Visto lo stallo, però, credo che a questo punto la realizzazione della cittadella dovrebbe essere inserita tra gli obiettivi prioritari del mandato dei direttori generali dell’Asl e del Sant’Anna. La valutazione dei manager della sanità lariana dovrebbe in pratica essere legata direttamente alla realizzazione o meno di questo progetto». Il direttore dell’Asl, Roberto Bollina, atteso al convegno, all’ultimo momento ha fatto sapere di non poter partecipare per un impegno in Regione. «Immagino già che il direttore dell’Asl spiegherà di essere pronto al trasloco in via Napoleona ma di non poterlo fare per mancanza dei fondi utili per mettere a norma il monoblocco – ha detto Gaffuri – Il problema delle risorse, in realtà, è un alibi. La Regione ha fondi a disposizione per questi interventi, anche perché comunque continuare a mantenere tante strutture disseminate sul territorio comporta costi esagerati e spreco di risorse». Lo stesso Comune di Como, alcuni mesi fa, ha inviato una lettera alla Regione chiedendo l’attuazione dell’accordo di programma del 2003 che prevedeva, contestualmente alla costruzione del nuovo Sant’Anna a San Fermo della Battaglia, anche la cittadella sanitaria in via Napoleona. «Periodicamente si concentra l’attenzione su questo tema, che poi torna sotto silenzio – ha concluso Gaffuri – È nato a questo proposito un comitato spontaneo che da settembre porterà avanti iniziative mirate per arrivare a una soluzione». Il convegno di ieri è stato anche l’occasione per affrontare il tema della riforma socio-sanitaria regionale. «Il Pd ha messo a punto un progetto di riforma, che depositeremo nei prossimi giorni – ha detto il segretario regionale del Pd, Alessandro Alfieri – Tra i punti di forza della nostra proposta compaiono la progressività dei ticket, che devono essere diversi a seconda del reddito, l’attivazione di un’agenzia regionale unica per gli acquisti e l’attivazione delle case della salute, strutture in grado di diventare punti di riferimento per i cittadini eliminando la netta frattura attuale tra ospedale e territorio». Sotto la lente anche il complesso rapporto tra sanità pubblica e privata. «Il rapporto tra pubblico e privato deve essere ridefinito – ha concluso Alfieri – Senza demonizzare il privato, devono però essere definite nuove regole, anche sull’appropriatezza delle prestazioni. Chiediamo infine nuovi criteri per la scelta dei manager della sanità, con più attenzione al merito». «Tantissimi cittadini non hanno le possibilità economiche per curarsi – ha detto il segretario generale della Uil pensionati Lombardia, Giovanni Tevisio – La persona deve essere messa al centro della riforma sanitaria e bisogna intervenire finalmente in modo serio, non a spot come negli ultimi anni». Anna Campaniello