ULTIM’ORA MIGRANTI: criminali e irregolari non saranno più rimpatriati | Salvini, altro che prima gli italiani

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Ultim’ora clamorosa: migranti, addio al rimpatrio. Secondo una specifica regola, non possono tornare nel paese di origine. Anche se fossero criminali e irregolari? Il dibattito si accende: cosa dice la legge?
Spesso si è parlato, e in alcuni casi anche senza una piena conoscenza dei fatti e degli elementi relativi, del tanto discusso tema delle migrazioni.
Più che altro, delle presenze nel territorio nazionale di immigrati clandestini, o irregolari, o soggetti per i quali è, o sarebbe prevista, l’uscita dal Paese.
Eppure, in alcuni casi questo non avviene: e c’è chi si inorridisce, facendo riferimento ad esempio al noto ‘prima gli italiani’ di Salvini.
Dall’alto lato, c’è chi invece accoglie la possibilità di una tutela, per gli immigrati irregolari, come una forma di rispetto della dignità umana.
Cosa dice la legge? Migranti, non possono essere rimpatriati
Prima di tutto, che cosa prendono le leggi italiane, in questo momento? E quale aspetto deve o meno prevalere, su questo tema così delicato? Quello strettamente normativo, o vi è anche un aspetto umano, sociale, e per certi versi empatico, da considerare? Le sfumature, come le posizioni, sono spesso così labili da sfociare in un ambito più che altro prettamente soggettivo.
Tra chi, cioè, sostiene una cosa piuttosto che un’altra, ci passa un vero oceano di possibili interpretazioni. Del tipo “tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare”: norme rigide e accoglienza non devono necessariamente andare a cozzare tra di loro, e di fatto, i regolamenti, le leggi e i Codici non sono un muro invalicabile, ma semmai un ponte di legalità tramite cui modulare esigenze diverse. Dunque?

Ecco cosa succede coi migranti
Dunque la verità è che accanto alla interpretazione di massa, relativa al tema migranti e alla loro presenza lecita o non lecita nei territori nazionali, non può che sommarsi, sempre leggi alla mano (e cuore altresì) una visione anche soggettiva.
Contemporaneamente, cioè, va analizzata la norma e il caso singolo. Come quello di un migrante che avrebbe chiesto di non essere ‘cacciato’ dal nostro Paese E che a quanto pare, pur essendo considerato tecnicamente ‘pregiudicato’ dalle leggi statali, avrebbe chiesto di non essere rimpatriato, ottenendo l’assenso. Come mai? Perché si sarebbe dichiarato gay: cosa c’entra questo? A quanto pare, nel suo paese, questo rappresenterebbe un pericolo per la sua libertà espressiva, o peggio: in quanto sarebbe discriminato. Anche in questo caso, è evidente, le spaccature tra chi la pensa diametralmente in modo opposto possono venire a galla con grande vigore. Perché sì, il tema è resta delicato, spigoloso, e apertissimo.