Abbiamo sfiorato la tragedia: FALLITO ATTENTATO ALLA MELONI | Si è salvata per un pelo

Meloni nuova tassa - corrierecomo
Abbiamo sfiorato la tragedia: una verità agghiacciante è venuta a galla, a fronte di una vera e propria confessione. Un attentato. Un pericoloso attentato: si sarebbe potuto verificare ai danni della premier Giorgia Meloni.
Una storia che fa accapponare la pelle e che ci riporta indietro di almeno un quantenennio, o oltre, ad epoche terroristiche che hanno piegato e infestato il nostro Paese.
La premier avrebbe dunque potuto rischiare la vita: un attentato che, come si evince dai fatti, sarebbe fallito. Dal momento che la premier è fortunatamente sana e salva.
Si sarebbe trattato, però, di un fatto incastrato in un quadro più ampio: salvata per un pelo? Situazione in bilico? Ecco come stanno le cose.
Sappiamo bene quanto la stagione del terrorismo in Italia, tra gli anni Settanta e Ottanta, abbia profondamente segnato la storia del Paese.
Una storia agghiacciante: Meloni ha rischiato la vita
Un periodo buio, complesso, carico di tensioni sociali, politiche e ideologiche che divisero l’opinione pubblica e misero a dura prova le istituzioni. Da ambo i versanti, estremisti di sinistra e di destra, si verificarono azioni violente, attentati, rapimenti e veri e propri atti di guerra urbana che seminavano paura e dolore nelle città italiane.
Le Brigate Rosse, simbolo del terrorismo rosso, rappresentarono per molti anni l’incubo più grande: con le loro azioni mirate contro politici, magistrati, giornalisti e rappresentanti dello Stato, cercavano di destabilizzare il sistema democratico. Dall’altro lato, il terrorismo nero, quello di matrice neofascista, rispondeva con attentati e stragi indiscriminate, colpendo civili e seminando terrore, come accadde tragicamente a Piazza Fontana, alla stazione di Bologna e in altre terribili occasioni.

Come sono andati i fatti
Quello fu un periodo in cui la paura era quotidiana. Col tempo, grazie alla fermezza dello Stato, alle indagini della magistratura, al lavoro delle forze dell’ordine e a un generale recupero di consapevolezza civile, l’Italia è riuscita a uscire da quel tunnel. Ma le ferite sono rimaste.
Non solo: frange violente sono comunque rimaste e di tanto in tanto rigurgiti di questo periodo sono tornati a galla. Lo ha addirittura raccontato il famoso artista Fedez, che ha confessato che quando andava ai centri sociali dava fuoco alle sedi di destra: da qui le ipotesi, da non scartare a priori, che in quel contesto tra le sedi che si sarebbero potute colpire poteva esserci anche quella di Giorgia Meloni. Fare questa ipotesi è necessario per comprendere quanto chiunque abbia un ruolo istituzionale, ancora oggi, rischi seriamente, anche se non c’è nulla di attendibile in tal senso e nessuno ha modo di fornire elementi che possano o meno confermare o smentire questa eventualità.