Lavoratori furiosi: annullato un giorno rosso dal calendario | Proposta già approvata in Parlamento

calendario - pexels- corrierecomo

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Lavoratori furiosi: è stato annullato un giorno rosso dal calendario. Proposta già approvata in Parlamento: ma la svolta non è un vantaggio per tutti. Anzi: di che cosa stiamo parlando, e cosa sta cambiando per davvero? Chiariamolo subito. 

Negli ultimi mesi il dibattito politico e sociale in Italia si è acceso intorno a una proposta che, almeno sulla carta, sembrava destinata a mettere tutti d’accordo.

Sancire ufficialmente il 4 ottobre, giorno di San Francesco d’Assisi, come festa nazionale. Il patrono d’Italia è infatti una figura riconosciuta e amata non solo dai fedeli.

E non solo: diciamocelo, anche da chi vede in lui un simbolo di pace, di fratellanza universale e di attenzione all’ambiente ha una certa  ‘simpatia’ verso il patrono.

Il progetto, sostenuto da ampie fasce del Parlamento e appoggiato da diverse associazioni culturali e religiose, prevederebbe l’inserimento del 4 ottobre tra i cosiddetti “giorni rossi” del calendario.

Nuova festa, ma non è un vantaggio: non nell’immediato

Ciò comporterebbe, per i lavoratori e per le scuole, un giorno di riposo in più, con celebrazioni istituzionali e iniziative in ricordo del Santo. L’idea ha ricevuto l’approvazione anche da parte di molte amministrazioni locali, soprattutto umbre, che vedono nella decisione un’opportunità di valorizzare ulteriormente il patrimonio culturale e spirituale legato ad Assisi e al francescanesimo.

Eppure, come spesso accade in Italia, non mancano le voci contrarie. Alcuni esponenti politici e rappresentanti delle imprese hanno sollevato dubbi sulla sostenibilità economica di una nuova festività nazionale. Un giorno di stop, sostengono, rischierebbe di pesare sulle aziende e sulla produttività, specialmente in un contesto economico già fragile. C’è anche chi teme che un ulteriore “ponte” possa trasformarsi in una perdita di competitività rispetto ad altri Paesi europei.

Soldi bollette banconote spese - corrierecomo
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Non tutti sono d’accordo

Un’altra critica riguarda l’aspetto laico dello Stato. Alcuni movimenti e associazioni sottolineano che legare una festa nazionale a una figura religiosa, per quanto importante e simbolica, possa non rappresentare l’intera popolazione, in un Paese sempre più plurale dal punto di vista culturale e confessionale.

Dall’altra parte, i sostenitori ribattono che San Francesco, pur essendo una figura religiosa, ha ormai assunto un valore universale, riconosciuto perfino dalle Nazioni Unite che, non a caso, hanno istituito la Giornata della Pace e della Fratellanza universale proprio il 4 ottobre. Per loro, dunque, la festa non avrebbe solo un significato confessionale, ma civico e culturale. Ma vi è anche un altro aspetto più prosaico: qualora questa proposta venisse approvata, già l’anno prossimo questo giorno salterebbe, in quanto cadrebbe di domenica. Per questo salterebbe un giorno ‘rosso‘ nel calendario.