Crema solare, GUAI a metterla solo in spiaggia | Se continui a fare così, rischi il TUMORE in poco tempo

Crema solare - pexels - Corrierecomo.it
Quando arriva l’estate, la crema solare diventa la compagna inseparabile delle giornate al mare o all’aperto.
Eppure, nonostante tutti sappiano che protegge la pelle, la maggior parte delle persone continua a usarla in modo sbagliato: la spalma una volta al mattino e poi la dimentica lì, convinta di essere al sicuro fino a sera. Non è così. Come ricorda il dottor Luigi Lembo, dermatologo dell’Ospedale San Camillo di Roma, la protezione solare perde efficacia col passare delle ore e va riapplicata regolarmente, altrimenti non serve a molto.
Il punto è semplice: sudore, acqua, sfregamenti con l’asciugamano o con i vestiti riducono drasticamente lo strato protettivo, e non importa se la crema è “resistente all’acqua”. L’effetto svanisce e la pelle torna esposta ai raggi UV. Per questo il consiglio degli esperti è di ripetere l’applicazione ogni due ore e sempre dopo un bagno o un’eccessiva sudorazione. È una regola che può sembrare esagerata, ma in realtà è l’unico modo per avere davvero la sicurezza di non bruciarsi.
Molti commettono anche un altro errore: usano troppo poca crema. In realtà per proteggere tutto il corpo servono circa sei cucchiaini da caffè di prodotto, quindi una quantità generosa. Spalmarsi distrattamente un velo leggero sulle spalle non basta, perché l’efficacia del filtro dipende non solo dal fattore di protezione scritto sulla confezione, ma anche dalla quantità che viene applicata. In poche parole, se usi meno crema di quella necessaria, stai abbassando tu stesso il livello di protezione.
Un’altra convinzione sbagliata è che sotto l’ombrellone non ci sia bisogno di proteggersi. In realtà i raggi UV non si fermano all’ombra: passano attraverso i tessuti, si riflettono sull’acqua e sulla sabbia e continuano a colpire la pelle. È per questo che spesso ci si ritrova arrossati anche senza essersi esposti direttamente al sole. Lo stesso vale quando sei in città: passeggiare, fare sport o guidare non significa essere al riparo. I raggi solari non vanno in vacanza, nemmeno dietro un finestrino.
I bambini sono i più importanti
Il discorso diventa ancora più importante per i bambini, per chi ha la pelle chiara o per chi tende a macchiarsi facilmente. In questi casi la scelta migliore è sempre un fattore di protezione molto alto, come il 50+.
Non è un eccesso di zelo, ma un modo per difendere la pelle nei momenti in cui è più vulnerabile. L’abbronzatura arriverà comunque, gradualmente e in modo più uniforme, senza scottature che poi lasciano il segno.

Non un solo dettaglio estetico
La crema solare non è un dettaglio estetico, ma un vero presidio di salute. Usarla correttamente significa prendersi cura della pelle oggi e prevenire problemi seri domani, dalle macchie all’invecchiamento precoce, fino alle malattie cutanee più gravi. Portarla con sé e riapplicarla spesso dovrebbe diventare un gesto automatico, come bere acqua quando si ha sete.
La prossima volta che sei al mare o anche solo al parco, prova a pensarci: hai messo abbastanza crema? L’hai riapplicata dopo il bagno? Non basta un tubetto infilato in borsa per sentirsi protetti: serve costanza, serve attenzione. La tua pelle, col tempo, ti ringrazierà.