Ritiro contanti, 30.000€ di multa se non avvisi prima l’ufficio imposte | Con questa quantità ti depredano vivo

Prelievo ATM - Foto Canva - Corrierecomo.it

Prelievo ATM - Foto Canva - Corrierecomo.it

Una piccola dimenticanza durante il ritiro di contanti può portare alla somministrazione di una sanzione pecuniaria molto salata.

Quando ci si reca a ritirare il contante presso un ATM o all’interno di un istituto bancario, tutto si pensa fuorché di finire nei guai con la Legge. Negli anni ci sono stati numerosi furti che hanno messo a repentaglio l’incolumità dei cittadini.

Proprio per questa ragione si cerca in tutti i modi di evitare di andare incontro a situazioni potenzialmente rischiose, soprattutto quando si ha con sé del denaro. Ecco perché è necessario prestare sempre la massima attenzione.

Questo vale anche per le transazioni pecuniarie che vengono svolte online, sempre più frequenti e popolari. Infatti, è capitato a milioni di persone di eseguire bonifici o di effettuare altre tipologie di versamenti, senza però pensare alle conseguenze che questo gesto può avere da un punto di vista legale.

Transazioni poco chiare: cosa si rischia

Negli ultimi anni si sono eseguiti milioni di transazioni monetarie tra due o più individui. Si ricorda che l’Europa ha recentemente introdotte delle norme per garantire una maggiore sicurezza nei movimenti di denaro, come l’evoluzione dei pagamenti digitali e l’introduzione di strumenti che fanno uso dell’Intelligenza Artificiale.

Considerato il notevole numero di operazioni, sono sempre più frequenti i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, per accertarsi che non ci sia alcun tipo di irregolarità. In alcuni casi però, un semplice errore potrebbe arrivare a costare molto caro da un punto di vista economico.

Attenzione alle transazioni sospette - Foto Canva - Corrierecomo.it
Attenzione alle transazioni sospette – Foto Canva – Corrierecomo.it

Una sanzione da migliaia di euro

La Legge in merito alle transazioni è molto chiara sottolineando l’importanza di effettuarle in modo chiaro e soprattutto legale, ma al tempo stesso viene esplicitato l’obbligo di comunicare movimenti sospetti. L’art.2 comma 2 d. lgs.56/2004 afferma quanto segue: “Gli obblighi di segnalazione delle operazioni sospette e le disposizioni contenute negli articoli 3, 3-bis e 10 della legge antiriciclaggio si applicano a una serie di soggetti…”.

La mancata comunicazione all’Agenzia delle Entrate potrebbe portare al pagamento di una multa amministrativa molto salata, salvo che ci si trovi in presenza di reato. L’importo da pagare parte dal 5% del valore dell’operazione in questione, e nei casi più gravi, arriva al 50% del suddetto.