ALINA L’eros in punta di penna

Giovedì 23 Agosto 2012 Personaggi La scrittrice comasca annuncia le sue prossime pubblicazioni e boccia la trilogia di E.L. James: «Noia mortale» La avevamo lasciata la scorsa primavera alle prese con i versi della sua nuova raccolta di poesia Danza matta, edita dalla bolognese Ismecalibri: pagine in versi composte nell’arco di un decennio, dal 2000 al 2010. («Bacio che si scopre / Amore – / appartenersi nella carne / che non conosce/ Parole»). Ed ora ecco che Alina Rizzi, la scrittrice lariana dell’eros, è alle prese con una nuova avventura letteraria legata alla narrativa. Mentre sulla rivista “Tu Style” edita da Mondadori continua a pubblicare storie di donne vere, spesso drammatiche, è tornata alla prosa con il suo primo libro elettronico. La settimana prossima infatti Alina uscirà in formato ebook con il suo volume edito da Borelli L’uomo che ho baciato al primo incontro. Sarà distribuito a partire da lunedì prossimo nelle principali librerie internazionali (Apple iBookstore, Amazon Kindle Store, Google Books, Biblet.it eccetera). L’autrice comasca è nota per i suoi romanzi erotici in cui mette a nudo la sete della passione amorosa fra vitalità e distruzione. Ed è alle porte una novità altrettanto “globale”: il suo racconto Costruzioni variabili, annuncia Alina su Facebook, «è stato acquistato da un editore statunitense per la pubblicazione nell’antologia Italian Erotica Anthology, una raccolta che vuole essere rappresentativa della letteratura erotica italiana al femminile». Il libro, questa volta solo su carta, sarà pubblicato in gennaio dall’editrice di New York “Running Press” e ospiterà venti scrittrici tricolore. L’antologia sarà curata da un altro autore della scuderia Mondadori come Maxim Jakubowski, che ha già pubblicato per i tipi della storica editrice di Segrate una selezione di scrittrici erotiche francesi. «Voleva racconti lunghi, Maxim – dice Alina – e il mio è di circa 20 pagine. E voleva che fosse la fotografia del mondo narrativo di ciascuna autrice, e insieme uno specchio di quel che immaginano le donne italiane a proposito di eros, in forma di scrittura. E in effetti questo è un testo cui tengo molto. Si tratta di un documento di erotismo soft, mentre so che altre autrici dell’antologia hanno proposto pagine più spinte». C’è ancora un velo di segreto sui contenuti, ma Alina si fa sfuggire che sarà un racconto “dalla parte di lui”. «È la prima volta – dice la scrittrice lariana – che racconto l’eros in punta di penna immaginando quel che pensa un uomo. È la storia di un 50enne che ha nostalgia delle sensazioni provate durante una relazione con una donna che ormai è molto lontana da lui. Ribadisco, il mio testo è sensuale, ma anche molto soft. Che sia qualcosa di simile anche lo stesso erotismo? Intendiamoci, nulla di male a scrivere e a leggere, quando se ne ha voglia, della sana e indiscutibile pornografia». Di rigore a questo punto la domanda sul successo della trilogia della britannica E.L. James con i suoi romanzi erotici improntati al sadomaso (50 sfumature di grigio, 50 sfumature di nero e 50 sfumature di rosso). Si dice che siano libri molto spinti ed è certo che siano al top delle classifiche. Alina, che ne pensa? «Non ho letto il trittico di E.L. James e non lo leggerò. Da quel che ne so reagisco con un senso di noia mortale. Per carità, lungi da me ogni istinto censorio, ma la trama – la storia di una sottomissione di una ragazzina ingenua da parte di un ricco attempato – è troppo trita e ritrita. Mi urta i nervi. È una trama che ricorda tra l’altro quella del mio romanzo Amare Leon». Dice che c’è stato plagio? Il suo libro è stato tradotto in film da Tinto Brass in Monamour. «No – risponde Alina – Dico però che il mio testo aveva un minimo di spessore letterario. Dipende tutto da cosa si cerca in quel che si legge. Se si vuole puro svago sotto l’ombrellone, ben venga la James, che sforna “Harmony” in versione hard. Attenzione, però. Un romanzo erotico è quel che uno si immagina: non cerchiamo di farlo diventare la Divina commedia. Si legge per svago. Ma se l’opera permette anche di analizzare sensazioni e stati d’animo attraverso personaggi credibili, allora lascia qualcosa in più. Penso alle emozioni che suscitano ancora classici come Histoire d’O, che non è nemmeno lontanamente accostabile ai libri della James pur essendo sulla stessa lunghezza d’onda. O ai diari in cui Anaïs Nin racconta come visse l’incesto. O a Clarissa a jiné texty della cecoslovacca Jana Krajcarova, tradotto nel 1992 in Italia da E/o, con un titolo irriferibile, e che è un testo per me molto bello, perché è capaci di mixare il sesso con il pensiero. Io in letteratura detesto il sesso fine a se stesso: è solo meccanica dei corpi, e niente altro. Pornografia, come dice anche Dacia Maraini. Padronissimi di leggerla, ma allora chiamiamo le cose con il loro nome». Intanto come detto Alina continua ad andare a caccia di storie vere al femminile: «La più toccante – ricorda – è quella di una siciliana stuprata praticamente dagli uomini di tutto il suo paese, tra i 14 e i 16 anni. Scelse di uscire dal tunnel dell’omertà e di denunciarli – e oggi infatti vive in regime di protezione assoluta – quando le fu imposto dal branco di farsi accompagnare dalla sorella minore».