Accontentatevi di pochi spicci: nuovo incentivo da meno di 50€ | Il governo ci fa l’elemosina
soldi bancone 50 euro - pexels- corrierecomo
Accontentatevi di pochi spicci: arriva un nuovo incentivo per gli italiani ma a quanto pare sarà di meno di 50 euro. Il governo ci fa l’elemosina. Questo è quel che pensano molti italiani di fronte al nuovo dato, al nuovo ‘supporto’ che viene erogato.
Aiutare i cittadini a superare le difficoltà economiche, specie in un periodo complesso come quello attuale, rappresenta non solo una scelta politica ma un vero e proprio dovere etico dello Stato.
Quando il potere d’acquisto diminuisce, i prezzi crescono e la precarietà lavorativa colpisce ampie fasce della popolazione, il ruolo delle istituzioni diventa fondamentale.
Garantire un sostegno concreto, immediato e mirato, anche per poter risollevare nel complesso, seppur in minima parte, i singoli e la comunità in senso ampio è, dunque, essenziale.
Negli ultimi anni, il governo ha cercato di intervenire con una serie di bonus, incentivi e agevolazioni fiscali, pensati per sostenere famiglie, lavoratori e imprese.
Il nuovo aiuto non soddisfa: c’è chi parla di elemosina
Dai contributi per l’energia ai sostegni per le ristrutturazioni, dai bonus trasporti agli incentivi per l’assunzione di giovani e donne, fino agli “aumenti” in busta paga legati al taglio del cuneo fiscale: strumenti diversi, ma accomunati dall’obiettivo di dare una boccata d’ossigeno all’economia reale.
Eppure, alla prova dei fatti, non tutti si dichiarano soddisfatti. Molti cittadini percepiscono questi interventi come misure temporanee, spesso complicate da ottenere o limitate a determinate categorie. C’è chi lamenta procedure burocratiche troppo complesse, chi denuncia importi troppo bassi per coprire realmente le spese, e chi, semplicemente, non rientra nei parametri per poter accedere ai benefici.

I cittadini si lamentano, ecco il motivo
Il malcontento nasce forse da un senso di sfiducia e disillusione, alimentato dall’idea di meritare di più, o di essere come di fronte a ‘promesse non sempre mantenute’ e da una sensazione diffusa di disuguaglianza. Se da un lato lo Stato cerca di fare la sua parte, dall’altro i cittadini chiedono stabilità, semplicità e trasparenza: non solo aiuti una tantum, ma politiche strutturali che garantiscano sicurezza economica nel tempo.
In questo caso stiamo parlando dell’aumento che si aggira intorno ai 50 euro per quanto concerne le pensioni in Italia, che saliranno di 3,74 euro al mese: moltiplicato per 12 mesi tale importo fa 44,88 euro, dunque meno di 50 euro. Pensioni minime, dunque, da 616,67 a 620,41 euro. Non esattamente un aumento da nababbi, per intenderci. Ed è evidente che questo dato non possa far piacere, né cambiare le sorti economiche di un nucleo familiare.
