Abolito il diritto alla privacy: il governo Meloni vuole controllare tutto | Ciò che fai in casa tua finisce online
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Abolito il diritto alla privacy: incredibile e terrificante nello stesso momento. Molti non lo sanno neppure, ma la riservatezza è svanita. Il governo Meloni vuole controllare tutto? Ecco come stanno le cose.
Ciò che fai in casa tua finisce online: tutta la nostra sfera privata rischia di non essere più privata, ma, appunto, data in pasto a chiunque.
La tutela della privacy rappresenta oggi uno dei pilastri fondamentali della società moderna, soprattutto in un contesto in cui le informazioni personali vengono raccolte, archiviate e condivise in maniera sempre più capillare.
In Italia, la protezione dei dati personali è garantita dalla Costituzione, dal Codice della Privacy e dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell’Unione Europea.
Strumenti, questi, che hanno lo scopo di salvaguardare i cittadini da eventuali abusi e garantire il controllo sulle proprie informazioni. Tuttavia?
Ecco cosa succede alla nostra privacy: è andata a farsi ‘benedire’
Tuttavia, nonostante questi presidi normativi, la privacy rimane costantemente a rischio, sia per le evoluzioni tecnologiche, sia per la crescente esposizione dei dati personali online. L’era digitale ha reso più semplice l’accesso a informazioni sensibili: dai social network ai servizi di e-commerce, dalle applicazioni di messaggistica ai sistemi di tracciamento dei dispositivi, ogni interazione lascia una traccia.
Questa quantità enorme di dati può essere sfruttata sia a fini legittimi, come il miglioramento dei servizi o la sicurezza informatica, sia per scopi illeciti, come furti d’identità, profilazioni non autorizzate o campagne pubblicitarie invasive. È per questo che la consapevolezza dei cittadini diventa essenziale: conoscere i propri diritti, saper leggere le informative sulla privacy e gestire le impostazioni dei propri account sono strumenti fondamentali per proteggere se stessi.

Cosa succede e il ruolo delle istituzioni
Anche le istituzioni hanno un ruolo cruciale. Autorità come il Garante per la protezione dei dati personali vigilano affinché le leggi siano rispettate e intervengono in caso di violazioni, ma devono affrontare sfide sempre più complesse. Le minacce informatiche evolvono rapidamente, e spesso la normativa stenta a stare al passo con i nuovi strumenti tecnologici.
Ora però nuove ombre sorgono, e anche se a molti sembra facile dare la colpa – come si usa fare popolarmente, senza magari cognizione di causa – al governo, la faccenda è molto più ampia. Esisterebbero circa 70 mila telecamere accessibili via internet, in Italia: i cittadini non lo sanno, ma le loro case sono visibili on line, ovunque, sul web, facilmente da tutti. Alcune mirano ai giardini, altre ai box, altre ancora ai balconi. Come riporta un report del Corriere della Sera anche sul suo profilo Instagram, infatti, emergerebbero dei dati allarmanti. Una agenzia di sicurezza informativa avrebbe elaborato una analisi relativa alla presenza di una quantità enorme di telecamere a cui è facile accedere senza problemi, sul web.
