Toc toc, sono i Carabinieri: mi dispiace ma non sei a norma, multa da 3.000€ | Rispetta questa regola in casa tua

Accensione riscaldamento

Ogni città e regione può accendere i riscaldamenti in determinate date, altrimenti si rischiano pesanti sanzioni pecuniarie - Corrierecomo.it - foto Canva

Per un banalissimo errore i cittadini possono rischiare di dover sborsare centinaia se non migliaia di euro: ogni anno la storia si ripete.

Ci sono diverse regole legate al senso civico che ogni buon cittadino dovrebbe rispettare all’interno della propria abitazione. Da quelle legate alla pulizia e alla sicurezza fino ad arrivare alle direttive riguardanti i consumi, sono numerose le azioni che ci si aspetta di seguire per una convivenza civile e rispettosa, a prescindere che si abbia a che fare con famigliari, amici o semplici conoscenti.

Tuttavia, a volte non si tratta solo di una questione di considerazione per gli altri, ma anche e soprattutto di motivi economici. Infatti, alcuni gesti che si compiono regolarmente in casa potrebbero costarci molto caro, tra le centinaia e le migliaia di euro.

Ma a questo punto la domanda sorge spontanea: qual è l’azione che ci fa rischiare di sborsare così tanto, spesso in modo inconsapevole? Ebbene, ci riferiamo all’accensione dei riscaldamenti, che ogni anno divide non solo l’opinione pubblica, ma anche l’Italia. Il motivo è molto semplice.

Accensione dei riscaldamenti: cosa si rischia

Come ogni anno, all’arrivo della stagione più fredda, gli italiani si preparano a riscaldare gli ambienti domestici accedendo i tanto amati riscaldamenti. Tuttavia, questo gesto, seppur innocuo, deve essere compiuto seguendo delle linee guida ben precise.

A questo proposito l’Italia è stata divise in fasce in base alle date in cui è possibile procedere all’accensione. Il mancato rispetto di queste ultime può portare a una sanzione pecuniaria che si aggira tra i 500 e i 3000 euro.

Carabinieri- wikimedia- corrierecomo.it

Quando sarà possibile accendere i riscaldamenti

Nella gran parte del Nord e quindi in città come Torino e Milano, sarà consentito attivare le caldaie dal 15 ottobre e per un massimo di 14 ore. Dal primo novembre e per 12 ore i riscaldamenti si potranno accendere a Roma e nelle aree interne delle Isole. Dovranno aspettare invece il 15 novembre i cittadini di Napoli, Cagliari e parte della Puglia e gran parte della Sardegna. Nelle città del sud come Reggio Calabria e Messina, i riscaldamenti potranno partire solo dal primo dicembre.

A seconda delle condizioni meteo i singoli comuni con ordinanze possono anticipare o posticipare l’accensione. Si ricorda che Enea, l’Agenzia Nazionale per l’energia consiglia di tenere in casa una temperatura di 19 gradi. Inoltre è importante sottolineare che ogni grado in meno e ogni ora di accensione risparmiata equivalgono a circa il 15% in meno di consumi.