La macchina elettrica puoi anche buttarla: l’UE ha cambiato idea | Lunga vita per i motori a combustione

elettrica-Depositphotos.com- corrierecomo

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La macchina elettrica puoi anche buttarla: l’UE ha cambiato idea. Altro che vincoli e imposizioni definitive: retromarcia totale. Lunga vita per i motori a combustione. Indietro non si torna? Semmai è il contrario.

Il settore dell’automotive sta attraversando una delle trasformazioni più profonde della sua storia. La spinta verso la sostenibilità ambientale è ormai il fulcro essenziale del segmento.

La riduzione delle emissioni di CO₂ ha ormai cambiato radicalmente il modo in cui le case automobilistiche progettano, producono e immaginano il futuro della mobilità.

Le linee guida dell’Unione Europea sono chiare: entro il 2030 dovranno essere progressivamente eliminate dal mercato le auto a combustione interna.

Lo scopo è arrivare a uno stop definitivo alla vendita di vetture termiche nei successivi anni. Il futuro, dunque, sarà — o almeno dovrebbe essere — elettrico.

Il futuro è ancora termico

Questa rivoluzione non riguarda solo la tecnologia dei motori, ma coinvolge l’intera filiera del settore. Dalla produzione delle batterie alla gestione delle infrastrutture di ricarica, tutto il sistema sta cercando di adeguarsi a una transizione che, se da un lato è inevitabile, dall’altro pone sfide enormi in termini economici e occupazionali.

Molti Paesi europei stanno investendo miliardi per creare reti di ricarica capillari e sostenere l’acquisto di veicoli elettrici con incentivi e agevolazioni fiscali. Tuttavia, restano aperti diversi nodi: i costi elevati dei modelli elettrici, la scarsità di materie prime come litio e cobalto, e le difficoltà logistiche legate allo smaltimento e al riciclo delle batterie. Ed è qui che ‘casca l’asino’.

auto-elettrica-serbatoio-Depositphotos.com- corrierecomo
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Dietrofront, altro che futuro elettrico

Infatti, nonostante l’entusiasmo per la “rivoluzione verde”, molti esperti avvertono che il cammino verso una mobilità pienamente sostenibile è ancora lungo. L’auto elettrica, da sola, non basta: serve un approccio integrato che includa energia rinnovabile, trasporti pubblici efficienti e una nuova cultura della mobilità. E serve, soprattutto, scendere a ‘compromessi’ con la realtà.

Basti pensare al caso della Germania, e alle proteste e alla posizione che il governo ha assunto. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha sostenuto che l’Unione europea dovrebbe abolire il divieto di vendita di auto con motore termico previsto dal 2035. Il governo della Germania sta valutando piani per il sostegno del settore automobilistico, in crisi ormai e Bruxelles si è aperta al riesame della misura. Volkswagen, BMW e Mercedes hanno manifestato i loro forti dubbi sul progetto europeo e un sondaggio dell’associazione tedesca VDA dice che le aziende auto, nell’’80% prevederebbero di rinviare o annullare gli investimenti futuri.