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In Francia sta prendendo sempre più piede il fenomeno dello "Squatter Airbnb" - Corrierecomo.it - foto Canva
Un nuovo fenomeno sta esplodendo oltralpe: coloro che vi hanno aderito sono stati in grado di risparmiare fior fior di quattrini.
Quanti di noi desiderano non pagare l’affitto? Del resto, si tratta di una delle spese più alte da affrontare nel corso del mese. Alcuni tuttavia, sembrano aver trovato una soluzione a questo presunto problema, anche se non del tutto legale.
Nell’ultimo periodo si sta parlando sempre più del fenomeno chiamato “Squatter Airbnb”, nato per combattere il carovita. Diffusosi negli ultimi mesi nel territorio francese, potrebbe presto varcare i confini nazionale considerata la sua efficacia.
Dal nome si può dedurre che il suddetto sia collegato alla nota piattaforma che permette alle persone di soggiornare in alloggi messi a disposizione da altri utenti. Stavolta però, tale servizio ha preso un’accezione piuttosto diversa.
Il fenomeno dello Squatter Airbnb
Al centro della questione “Squatter Airbnb” c’è una sorprendente scappatoia legale, unica nel diritto degli inquilini francese. A differenza di altri paesi, dove gli inquilini, se superano il periodo di permanenza concordato, vengono forzatamente allontanati dalle forze dell’ordine, in Francia, vige un’altra normativa.
In poche parole, gli occupanti che entrano in un’abitazione legalmente, anche per un breve periodo, vanta diritti simili a quelli di un classico inquilino. Si tratta di una legge riguardante nello specifico gli individui che si introducono illegalmente nelle proprietà.

Lo Squatter Airbnb è destinato ad arrivare anche in Italia?
Quando gli ospiti entrano legalmente, ad esempio tramite Airbnb, anche per un periodo molto breve, ottengono automaticamente alcune tutele simili a quelle degli inquilini. Secondo la legge francese, nel momento in cui una persona stabilisce una residenza, anche minima (per esempio cambiando le bollette, ricevendo la posta o installando oggetti personali), non è più considerata un intruso. Diventa un occupante che ha diritto ad ampie tutele.
Il fenomeno è esploso durante le stagioni turistiche di punta degli ultimi due anni, in particolare in luoghi popolari come la Costa Azzurra e Parigi. Diversi casi sono arrivati sui telegiornali nazionali scatenando un vero e proprio dibattito pubblico. I proprietari francesi che hanno messo a disposizione un alloggio hanno condiviso sui media le esperienze avute di sfratti lunghi, costosi che si sono trascinati addirittura per 2 anni. Chissà se anche nel Bel Paese questo fenomeno prenderà piede?