È un ottobre coi fiocchi: il comune ti rimborsa tanti soldi | Devi solo inviare un’email

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È un ottobre coi fiocchi per te che paghi sempre tutte le tasse e, magari, non ne puoi più. Ecco la grande novità: il comune ti rimborsa tanti soldi. Devi solo inviare un’email e la restituzione sarà cosa fatta. Si tratta di un tuo diritto: ma lo sanno in pochi.
Le tasse rappresentano, per la maggior parte dei cittadini italiani, una delle voci più pesanti del bilancio familiare. Tra imposte, tributi e contributi vari, spesso è un oblio.
Sì, sembra che le spese non finiscano mai e che, anzi, crescano di anno in anno, erodendo non solo le nostre risorse economiche, ma anche la pazienza.
Tuttavia, non sempre ciò che ci viene richiesto di pagare è dovuto in modo corretto o pienamente legittimo. Ecco perché, prima di versare somme devi fare attenzione.
Infatti potrebbero rivelarsi indebite, o recepite in modo incongruo: dunque è importante informarsi e verificare la correttezza dei conteggi e delle modalità di calcolo. Ecco un tipico esempio.
Ecco il risparmio che ti spetta
Un caso emblematico riguarda la tassa sui rifiuti, la cosiddetta TARI. Questo tributo, destinato a coprire i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, è obbligatorio per chiunque occupi o detenga un immobile. Ma proprio qui nasce il problema: non sempre il calcolo effettuato dai Comuni è corretto.
In diversi casi, infatti, gli importi richiesti ai cittadini risultano superiori al dovuto, a causa di errori nei metri quadri dichiarati, nella composizione del nucleo familiare o nella ripartizione delle tariffe tra quota fissa e variabile. Di che cosa stiamo parlando esattamente?

Come fare il calcolo corretto
Negli ultimi anni, diverse associazioni dei consumatori hanno segnalato migliaia di bollette errate, invitando i contribuenti a controllare attentamente gli importi. In particolare, un errore piuttosto diffuso. Quale?
La Corte di Cassazione con la sentenza numero 24896 del 17 Settembre del 2024 ha deciso che la tassa sui rifiuti va calcolata solo sulle superfici che producono rifiuti, dunque non su balconi e terrazzi o altri spazi che vengono messi nel computo. Dunque se volete risparmiare, basta in effetti appena chiedere con una email quale sia la superficie tassabile, o meglio, se il calcolo che hanno fatto per la vostra ‘tassa’ comprende anche spazi che, appunto, la Corte di Cassazione ha indicato come esenti, ovvero sia parti da escludere perché non producono rifiuti. Spesso si è pagato per garage, balconi, e simili, ma questo non è congruo.