L’Italia chiamò, o forse no: il governo ti espropria anche la casa | La legge sta entrando in vigore

casa-fonte_canva- corrierecomo

casa-fonte_canva- corrierecomo

L’Italia chiamò, o forse no: che cosa sta succedendo? Siamo in una fase delicatissima, e il governo è ‘chiamato’ a decisioni forti. E ti espropria anche la casa. Sì, esatto: ora ti succede anche questo. La legge sta entrando in vigore: e non puoi evitarlo.

In tempo di crisi, recita un vecchio detto popolare, “tutto è lecito”. Una frase che, se presa alla lettera, può far pensare che la necessità giustifichi qualsiasi scelta.

Tuttavia, in uno Stato democratico, fondato sul diritto e sul rispetto delle libertà individuali, questa massima non dovrebbe trovare spazio.

Eppure, anche nei regimi più avanzati, esistono delle eccezioni che possono incidere profondamente sui diritti acquisiti dei cittadini.

Una delle più note e discusse riguarda il tema degli espropri. La storia del diritto dimostra come tali situazioni siano da sempre previste, anche nelle società moderne.

Espropriazioni di Stato: che cosa succede

L’esproprio consiste infatti nell’atto con cui lo Stato, o un ente pubblico, sottrae a un privato un bene, normalmente un immobile o un terreno, per destinarlo a un uso considerato di pubblica utilità. È un principio che poggia su un equilibrio delicato: da un lato la tutela del singolo, dall’altro l’interesse collettivo.

Nessuno, in teoria, può vedersi privato delle proprie proprietà senza giusta causa e senza un congruo indennizzo. Ma è altrettanto vero che, di fronte a emergenze o progetti di ampio respiro, l’autorità pubblica può far valere un “diritto superiore”.

Meloni - corrierecomo
Meloni – corrierecomo

Ecco perché perdi la casa

Gli esempi storici e contemporanei non mancano. Basti pensare alle grandi opere infrastrutturali, alle linee ferroviarie ad alta velocità, agli ospedali o agli interventi post-calamità naturale. In questi casi, la collettività trae beneficio da interventi che difficilmente potrebbero realizzarsi senza sacrificare le prerogative dei singoli. È evidente però che il confine resta sottile e controverso: quando l’esproprio è realmente necessario? E quando, invece, rischia di trasformarsi in un abuso di potere?

In Italia, la Costituzione garantisce che nessuno possa essere privato della propria proprietà se non per motivi di pubblico interesse e sempre dietro equo indennizzo. Ma le contestazioni non mancano. La questione rimane dunque aperta: specie in questi giorni, nei quali gli scenari bellici internazionali ci fanno temere il peggio. La verità però è che non stiamo parlando di espropri per motivi militari o di difesa, ma della svolta ‘green’ che il settore immobiliare vivrà dal 2030. Anno in cui non potrai vendere o affittare casa tua se non sarà adeguata ai nuovi standard energetici di salvaguardia ambientale. In pratica cioè è come se le istituzioni espropriassero il tuo diritto di  vendere se la casa non sarà a emissioni zero: quindi i cittadini non avranno praticamente potere decisionale sulla propria casa.