Di’ addio ai tuoi risparmi: lo stato ti pignora il conto corrente | Perdi tutti i soldi che ci sono sopra

Esterno della sede centrale dell'Agenzia delle entrate-

Esterno della sede centrale dell'Agenzia delle entrate-

Dici addio addio ai tuoi risparmi: è arrivata la notizia che non ti aspettavi, e che ti farà tremare le ginocchia. Da oggi in poi lo Stato ti pignora il conto corrente. Perdi tutti i soldi che ci sono sopra: in automatico, senza poter fare nulla.

Di che cosa stiamo parlando? E perché si è passati a questa forma così ‘muscolare’ di intervento? Ciò di cui stiamo parlando ha a che fare con il tema del pignoramento.

Il pignoramento è uno degli strumenti più severi a disposizione dell’autorità per recuperare crediti o sanzioni, e rappresenta un atto che incide profondamente sulla vita dei cittadini.

Attraverso questa misura, infatti, beni o somme di denaro possono essere sottratti al debitore per far fronte a obbligazioni non adempiute, che siano di natura fiscale, contributiva o derivanti da altre situazioni legali.

Negli ultimi tempi, si è discusso molto della possibilità di introdurre il cosiddetto pignoramento diretto, ovvero il prelievo automatico di denaro dal conto corrente.

Ecco cosa può succedere

Un intervento, per intenderci, da parte dell’Agenzia delle Entrate o di altre autorità competenti, senza che vi sia un provvedimento specifico o la possibilità per il cittadino di opporsi preventivamente. L’idea, anche se apparentemente rapida ed efficace per recuperare crediti, presenta problemi giuridici e pratici molto rilevanti.

Il principio della proporzionalità, sancito dalla Costituzione e dal diritto europeo, prevede che ogni misura coercitiva debba essere adeguata, necessaria e non eccessiva rispetto al diritto o all’obbligazione che si intende tutelare. Un prelievo automatico senza possibilità di difesa rischierebbe di violare questo principio, causando danni economici immediati e potenzialmente ingiustificati ai cittadini, senza che vi sia alcuna verifica preventiva sulla legittimità del credito o sulla situazione finanziaria del debitore.

agenzia delle entrate - corrierecomo
agenzia delle entrate – corrierecomo

Cosa rischi adesso

Oltre alla proporzionalità, vi è anche la questione dei diritti di difesa. Ogni cittadino ha il diritto di contestare un atto che ritiene ingiusto o errato. Eliminare questa possibilità con un prelievo diretto significherebbe privare le persone di un passaggio fondamentale del procedimento giuridico, creando un precedente pericoloso in termini di tutela dei diritti fondamentali.

Per queste ragioni, la normativa attuale prevede comunque fasi procedurali: prima di procedere al pignoramento, il debitore viene notificato, può proporre ricorso e cercare soluzioni come rateizzazioni o sospensioni. Solo in presenza di provvedimenti legittimi, il pignoramento può essere eseguito, sempre rispettando limiti di importo e proporzionalità. In poche parole, il pignoramento diretto senza alcuna possibilità di difesa non è ammesso: la legge tutela il cittadino, bilanciando l’esigenza di recupero crediti con il rispetto dei principi costituzionali e dei diritti fondamentali. La strada rimane quella di garantire un equilibrio tra efficacia delle procedure e tutela delle persone.