Non commettere questo errore: ti tolgono l’Assegno Unico Universale | Migliaia di famiglie lo hanno perso

tassa partita iva pagamenti - soldi - corrierecomo

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Non commettere questo errore: se lo fai, finisci nei guai economicamente parlando. Che cosa succede? Ti tolgono l’Assegno Unico Universale. Migliaia di famiglie lo hanno perso senza rendersene conto.

Quando si parla di supporti alle famiglie, e in modo particolare a quelle che si possono trovare in difficoltà, si è spesso ci fronte a un dato eloquente.

Al netto delle complessità e complicazioni tramite cui certi meccanismi si attuano e applicano, va infatti detto che lo Stato prova a fare il suo.

Uno degli strumenti più importanti attraverso cui lo Stato sostiene le famiglie italiane nelle loro difficoltà quotidiane è senza dubbio l’assegno unico universale.

Si tratta, come ben noto ai più, di una misura introdotta per semplificare e rendere più equo il sistema dei contributi destinati ai nuclei con figli.

Cosa succede all’assegno unico Universale

Come dice la stessa parola, essendo ‘universale’ questo assegno va ad accorpare diverse precedenti agevolazioni trasformandole in un unico beneficio economico. L’assegno unico viene erogato per ogni figlio a carico, dalla nascita fino al compimento dei 21 anni, con importi che variano in base all’ISEE e alla composizione familiare.

Questa flessibilità lo rende uno strumento adatto a rispondere alle diverse situazioni economiche delle famiglie italiane: chi ha redditi più bassi riceve un contributo maggiore, garantendo così un sostegno proporzionato alle necessità reali. Ma le cose non sempre vanno così lisce come sembra.

soldi banconote - pexels- corrierecomo
soldi banconote – pexels- corrierecomo

Perché ti vogliono togliere l’assegno unico universale adesso

Oltre all’importo base, l’assegno prevede delle maggiorazioni per particolari condizioni, come nel caso di figli con disabilità, famiglie numerose o madri di età inferiore ai 21 anni. In questo modo, lo Stato cerca di tutelare situazioni di maggiore fragilità e di favorire la natalità, sostenendo concretamente chi decide di avere figli. Ma adesso sbuca il problema: non tutti possono ottenerlo.

O non più, almeno: secondo una recente espressione della Cassazione, infatti, se tuo figlio aprisse una partita Iva, potresti perdere l’assegno unico perché questa ‘apertura’ rappresenterebbe un messaggio al Fisco: ovvero, il giovane sta avviando una attività, e dunque avrebbe liquidità per sostenersi da solo e non sarebbe più a carico dei genitori. Ma se così non fosse, almeno in fase iniziale? Ecco, è da questo che scatta il proverbiale dubbio amletico di chi sta per fare questo passo. Il vantaggio potenziale che un giovane avrebbe, in effetti, aprendosi una partita Iva, sarebbe quello si provare ad avviare un’attività lavorativa in proprio ma, al contempo, continuare a non pesare totalmente sulle tasche del padre. Solo se e quanto l’attività dimostrerebbe di aver incamerato entrate, secondo alcuni, avrebbe senso procedere con l’uscita.