Riunione finita al Senigallia: il calciatore si convince a rescindere il contratto | Non era tra i piani di Fabregas

Cesc- Fabregas- in campo - LaPresse-corrierecomo

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Riunione finita al Senigallia: il calciatore si convince a rescindere il contratto. Emerge solo ora tutta la verità su di lui. Non era tra i piani di Fabregas: la decisione è dunque giunta. Un giallo che si conclude così.

Siamo a Como, dove la strada verso il futuro è sempre più rosea o, per meglio dire, aperta a uno scenario di crescita esponenziale ormai preconizzato.

Proprietà solida, calciatori emergenti o già di talento affermato, allenatore dal pedigree calcistico spettacolare e le stimmate del predestinato.

Insomma, Como può esser sempre più la ‘Parma’ degli anni a venire, e come il club di Tanzi negli anni 90 e duemila ritagliarsi un ruolo di primo piano.

Per fare questo bisogna remare tutti dalla stessa parte e seguire l’allenatore. Anche quando devono essere prese delle decisioni forti.

Ecco che cosa ne sarà di lui

Spesso si leggono e sentono storie di calciatori che emergono con grande rapidità, conquistano titoli e prime pagine, ma che altrettanto velocemente finiscono per scomparire dai riflettori. Le ragioni possono essere molteplici: infortuni, cali di rendimento, pressioni psicologiche, oppure semplicemente l’incapacità di mantenere costanza a certi livelli.

Un giovane talento, quando esplode, viene subito messo al centro dell’attenzione da tifosi e media, che lo elevano a promessa o addirittura a futuro campione. Tuttavia, il salto dalla potenzialità alla consacrazione definitiva è un percorso tortuoso, che richiede non solo doti tecniche e fisiche, ma anche una grande maturità mentale. È qui che entra in gioco la figura dell’allenatore, spesso decisiva per la crescita o il declino di un giocatore. Questo può essere un caso simile ad altri già visti.

Cesc-Fabregas- LaPresse- corrierecomo
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Chiuso il capitolo: Fabregas decisivo

Un tecnico sa che il talento, da solo, non basta. Alcuni scelgono di dosare con attenzione i minuti di un giovane in campo, altri puntano sulla fiducia incondizionata, responsabilizzandolo sin da subito. In entrambi i casi, il compito principale resta quello di tirare fuori il massimo dal calciatore, proteggendolo quando serve e spronandolo nei momenti difficili.

Una situazione di questo tipo la sta vivendo Simone Verdi. Ma che fine ha fatto? Dai gol su punizione al mistero del contratto: su Simone Verdi si è scritto parecchio, ma la verità, ad ora, è una sola. Al Como, fuori dal progetto. Ripartirà a gennaio, si presume in B. In estate ha avuto proposte da Turchia, Grecia e Iran, ma ha voglia di ripartire e la Serie B sembra la destinazione più naturale.