Attento a ciò che mandi su WhatsApp: da oggi sarai spiato costantemente | È tutto legale, ha deciso l’UE

WhatsApp-fonte-Pixabay- corrierecomo

WhatsApp-fonte-Pixabay- corrierecomo

Attento a ciò che mandi su WhatsApp: da oggi sarai spiato costantemente. Pazzesco, e spaventoso per chi ama la riservatezza. È tutto legale, ha deciso l’UE. Dovremo dire addio alla privacy? Ecco cosa sta per succedere.

L’uso delle chat e dei servizi di messaggistica istantanea è diventato parte integrante della nostra quotidianità. WhatsApp, Telegram, Messenger e decine di altre piattaforme hanno rivoluzionato il modo di comunicare.

Lo hanno fatto totalmente: rendendo i contatti immediati, globali e spesso gratuiti. Tuttavia, più cresce l’utilizzo, più aumentano i rischi legati alla privacy.

Le discussioni vertono sempre di più intorno alla possibilità di aumentare le soglie della sicurezza dei dati e di contrasto agli abusi che possono verificarsi in queste conversazioni.

Secondo le istituzioni europee, non si tratta soltanto di un problema di gestione privata delle informazioni, ma di una questione sociale e di sicurezza collettiva.

Arriva l’algoritmo che ti spia

In particolare, si discute da tempo l’introduzione di un sistema chiamato Chat Control, un algoritmo pensato per analizzare automaticamente i contenuti scambiati tra utenti: messaggi, foto e video. L’obiettivo dichiarato sarebbe quello di individuare materiali pericolosi o illegali, soprattutto legati ad abusi, terrorismo o altri fenomeni gravi.

Il meccanismo sarebbe semplice nella teoria: l’algoritmo vaglierebbe i contenuti in tempo reale e, se trovasse elementi ritenuti sospetti o non conformi ai protocolli ufficiali, li segnalerebbe a un team di revisori umani. Questi ultimi avrebbero il compito di verificare e, nel caso, far scattare provvedimenti legali o restrittivi nei confronti degli utenti coinvolti.

cellulare - pexels - corrierecomo
cellulare – pexels – corrierecomo

Ora ti spiano sulle chat: non potrai più dire o fare quel che ti pare

Tuttavia, le critiche non mancano. Molti sostengono che un sistema del genere rischierebbe di trasformarsi in una sorta di sorveglianza di massa, con gravi ripercussioni sulla libertà individuale. Il confine tra protezione della collettività e violazione della privacy è sottile, e un controllo automatizzato potrebbe generare anche falsi positivi, penalizzando cittadini innocenti.

D’altro canto, chi appoggia il progetto insiste sul fatto che senza strumenti simili diventa quasi impossibile fermare alcune pratiche dannose che si diffondono proprio grazie all’anonimato e alla rapidità delle chat. In questo senso, il Chat Control si configurerebbe come un compromesso tra tecnologia e sicurezza. La discussione è tutt’altro che chiusa: da una parte l’Europa intende garantire maggiore protezione, dall’altra emergono forti preoccupazioni sul futuro della comunicazione digitale. Quel che è certo è che l’evoluzione dei servizi di messaggistica, così diffusi e penetranti, continuerà ad aprire interrogativi complessi su libertà, sicurezza e diritti individuali.