Che bello, posso mangiare tutto!: l’ultima cura per le allergie alimentari | Bambini in terapia sin da piccolissimi

medico-visita--corporate-corrierecomo
Che bello, posso mangiare tutto!: una espressione che chiunque vorrebbe permettersi, specie chi vive e combatte ogni giorno contro le allergie. Ecco, adesso è possibile: arriva la svolta epocale, e possiamo beneficiarne da subito,
Ecco l’ultima cura per le allergie alimentari: tantissime persone esultano. Bambini in terapia sin da piccolissimi: cambia tutto per chi si mette a tavola.
Combattere con le allergie alimentari è davvero qualcosa di fastidioso, preoccupante e impattante per tutti. Non si tratta soltanto di un piccolo disagio o di una limitazione passeggera.
Chi soffre di allergie vive ogni pasto con un’attenzione particolare, spesso con ansia, perché anche un minimo contatto con l’alimento “proibito” può causare reazioni importanti.
Le allergie alimentari colpiscono milioni di persone nel mondo, bambini e adulti senza distinzione. Le più comuni riguardano latte, uova, arachidi, frutta a guscio, pesce e crostacei, ma la lista può essere molto più lunga.
Fine di un’epoca: svolta contro le allergie
Per alcuni si manifesta con sintomi lievi, come prurito o disturbi gastrointestinali, mentre per altri può avere conseguenze gravi, fino allo shock anafilattico. È proprio questa imprevedibilità a rendere le allergie così difficili da gestire. L’impatto non è solo fisico, ma anche sociale ed emotivo. Una cena al ristorante, una festa di compleanno o un viaggio possono trasformarsi in situazioni stressanti.
Bisogna leggere attentamente ogni etichetta, informarsi sugli ingredienti, fidarsi della preparazione altrui. Molti raccontano di sentirsi “diversi” o addirittura un peso, perché costretti a chiedere attenzioni particolari. Questo senso di esclusione, nel tempo, può pesare tanto quanto i sintomi fisici. Tutto questo ora può svanire.

Ecco cosa hanno scoperto gli scienziati sulle allergie
Sul piano pratico, la prevenzione è la prima arma: conoscere la propria allergia, evitarne accuratamente le fonti e avere sempre con sé i farmaci d’emergenza. Ma la società nel suo complesso può fare molto di più. Etichettature chiare, maggiore formazione per chi lavora nella ristorazione, campagne di sensibilizzazione possono ridurre rischi e paure. In alcuni Paesi esistono già protocolli molto severi per garantire la sicurezza alimentare degli allergici, e questa dovrebbe diventare la regola ovunque.
Ma la scenza fa sempre passi avanti e ora arriva la clamorosa novità. Uno studio portato avanti in Giappone su oltre 66 mila bambini suggerirebbe che crescere con un cane o un gatto porta a una riduzione del rischio di sviluppare allergie alimentari. Sì, esatto, i dati dimostrerebbero un calo media del 14% nelle probabilità di allergie, specie quando i cani vivevano in casa in riferimento ad allergie per latte, uova e frutta a guscio. I gatti? Ridurrebbero il pericolo di allergie a grano, uova e soia.