Hai speso una banconota falsa senza accorgertene? Il Codice Penale è spietato | Preparati a finire in GALERA

Soldi falsi - pexels - Corrierecomo.it

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Pagare con soldi falsi può sembrare un rischio lontano, quasi una di quelle situazioni da film, e invece può capitare a chiunque.

Magari ti ritrovi tra le mani una banconota ricevuta al mercato, in un bar o addirittura al bancomat, e senza rendertene conto la usi per pagare. Lì però iniziano i guai, perché la legge italiana non fa sconti quando si tratta di denaro contraffatto.

Il codice penale distingue vari scenari. Se una persona utilizza banconote false con la consapevolezza che lo siano, la situazione è molto grave: parliamo dell’articolo 455, che punisce con pene severissime, da tre a dodici anni di reclusione e con multe che possono arrivare a oltre tremila euro. In pratica, è considerato alla stregua di chi contribuisce alla circolazione della moneta contraffatta, un reato contro la fede pubblica che lo Stato reprime in modo netto.

Diverso è il caso di chi riceve una banconota senza accorgersi subito della falsità, ma poi, una volta compreso, decide comunque di spenderla. Qui entra in gioco l’articolo 457, che prevede pene più leggere ma comunque significative: fino a sei mesi di reclusione o una multa fino a poco più di mille euro. L’idea è chiara: anche se non sei responsabile di aver creato o diffuso il denaro falso, nel momento in cui lo rimetti in circolazione contribuisci a un danno collettivo e quindi commetti comunque un reato.

E se invece non sapevi assolutamente nulla e non potevi accorgerti della falsità? In questo caso la legge ti tutela. Se hai agito in piena buona fede non sei responsabile penalmente, ma la banconota ti verrà comunque sequestrata e annullata. Per evitare sospetti, è sempre consigliabile rivolgersi subito alle autorità o a una banca e denunciare l’accaduto. Non è solo una forma di tutela personale: serve anche a dimostrare la buona fede e a collaborare nella lotta alla contraffazione.

Dire “non lo sapevo” non basta

La questione è tutt’altro che teorica. Nonostante i pagamenti digitali stiano crescendo, in Italia il contante rimane molto diffuso, soprattutto nelle spese quotidiane e nei piccoli acquisti. Proprio in questi contesti, più informali e rapidi, è facile che una banconota falsa entri in circolazione. Il rischio è che ci si accorga troppo tardi di avere tra le mani un biglietto non autentico, quando ormai lo si è già utilizzato.

Pensare di cavarsela con un “non lo sapevo” non sempre basta, perché la legge pretende comunque attenzione. Per questo conviene imparare a riconoscere i segni di autenticità delle banconote e prestare maggiore prudenza quando si ricevono contanti di grosso taglio. In caso di dubbi, meglio non rischiare e chiedere subito una verifica.

Soldi contanti - pexels - Corrierecomo.it
Soldi contanti – pexels – Corrierecomo.it

Problemi anche per chi è in buona fede

La morale è semplice: anche se pagare con soldi falsi senza saperlo non ti rende automaticamente colpevole, può trascinarti in una spirale di problemi, se non agisci correttamente dopo aver scoperto la falsità.

La prudenza e la trasparenza sono le migliori armi per proteggersi: non tentare mai di rimettere in circolazione una banconota sospetta e, se capita, segnala subito il fatto. È un gesto che ti evita guai legali e contribuisce a difendere la fiducia collettiva nel denaro che usiamo ogni giorno.