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Paratie automatiche addio. Arrivano le barriere “a libro” che saranno azionate a mano

Il sindaco: «Il cantiere potrebbe ripartire a gennaio Serviranno un paio di anni per completare l’opera» (m.d.) Dal progetto delle paratie sparisce qualunque barriera in grado di sollevarsi automaticamente, tutto sarà invece azionato a mano. La perizia di variante presentata martedì dal Comune di Como alla Regione prevede infatti una nuova tipologia di difese antiesondazioni, che sarà sperimentata per la prima volta proprio in riva al Lario. Lo hanno spiegato ieri a Palazzo Cernezzi il sindaco Mario Lucini, il responsabile del procedimento delle paratie, l’ingegner Antonio Ferro, e il direttore dei lavori, l’ingegner Pietro Gilardoni. Lungo l’intera passeggiata a lago verranno infatti inserite, in appositi cassoni nascosti nella pavimentazione, delle barriere segmentate di alluminio, suddivise in tre sezioni, che verranno sollevate manualmente, del tutto o in parte, dai tecnici comunali secondo le necessità. Si tratta di paratie “a pacchetto”, dette anche “a libro”, che potranno arrivare a un’altezza massima di 135 centimetri in piazza Cavour, la zona più bassa, rispetto al livello del lago, e dunque quella maggiormente esposta al rischio di allagamenti. Nella perizia di variante consegnata l’altro giorno alla Regione – che dovrà ora esaminarla per poter dare il via libera agli 11,5 milioni di euro di finanziamenti indispensabili per la prosecuzione dei lavori – viene dunque uniformata la tipologia delle barriere antiesondazione. Non solo vengono cancellate le paratie automatiche ipotizzate a difesa di piazza Cavour, ma sparisce anche l’idea di ricorrere ai panconi da portare e collocare sul lungolago, infilandoli uno sull’altro, al momento dell’emergenza. Una procedura che avrebbe dovuto scattare nei tratti di lungolago a Est e a Ovest di piazza Cavour. «Tutto sarà manuale e non ci sarà bisogno di trasportare nulla in caso di esondazioni perché le paratie saranno già presenti in loco – ha confermato il sindaco – Abbiamo così eliminato anche tutta la parte idropneumatica necessaria per il sollevamento automatico delle barriere, semplificando il progetto e abbattendo i costi di manutenzione». «Se tutto filerà liscio, il cantiere delle paratie (fermo da un paio di anni, ndr) potrebbe ripartire a metà dicembre, più probabilmente a gennaio – ha aggiunto Lucini – Serviranno poi due anni e qualche mese di lavori per completare le opere». Il lungolago, dunque, non potrà essere riaperto, nella migliore delle ipotesi, prima del 2017. Ma ci sono una serie di variabili che potrebbero far rinviare ancora una volta la ripresa dei lavori. Senza dimenticare che resta ancora da capire chi metterà i due milioni di euro (1,8 per l’esattezza) necessari per finanziare il completamento dell’opera, in aggiunta agli 11 già stanziati dalla Regione. Tornando alla tempistica del cantiere, il primo passo sarà ottenere il via libera della Regione alla perizia di variante presentata dal Comune. L’assessore regionale al Territorio, Viviana Beccalossi, ha detto martedì che l’esame del voluminoso dossier, costituito da 387 elaborati, dovrebbe venir concluso entro metà novembre. Se così fosse, e se l’esito fosse positivo senza alcuna richiesta di chiarimenti o documentazione aggiuntiva, dopo un paio di settimane potrebbe venir convocata la Conferenza dei servizi. Se anche quest’ultima desse il via libera al progetto senza intoppi, i lavori, come detto, potrebbero riprendere a metà dicembre o a gennaio. Il primo lotto a essere ultimato sarebbe quello che va da piazza Cavour a Sant’Agostino. Per completare e poter riaprire ai cittadini questo primo tratto di lungolago sarà necessario un anno di lavori: bisognerà dunque aspettare il gennaio 2016. «In contemporanea si interverrà anche sulla scala a ventaglio – ha aggiunto il direttore dei lavori, Pietro Gilardoni – E ciò comporterà la chiusura di un tratto della passeggiata oggi aperta». Si passerà poi a piazza Cavour e alla porzione di lungolago che arriva fino ai giardini. L’intenzione del Comune è quella di riaprire ai cittadini i singoli lotti di lungolago man mano che i lavori vengono completati, senza attendere la conclusione dell’intero cantiere.

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