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Economia trainata dalle grandi imprese. Occupazione e credito restano critici

L’analisi congiunturale Le grandi imprese hanno trascinato l’economia comasca nei primi sei mesi del 2014, le piccole continuano invece a soffrire. Questa la sintesi dell’Osservatorio congiunturale di Unindustria Como e Confindustria Lecco. Se poi si considera il segno positivo del secondo semestre 2013, nell’ultimo anno l’economia lariana ha retto, dopo almeno due anni di crisi profonda. Non tutti gli imprenditori intervistati esprimono però fiducia e ottimismo. I rapporti con gli istituti di credito continuano a non essere semplici ed è soltanto l’export a tenere in piedi numerose realtà. «Se da un lato i dati del primo semestre di quest’anno – commenta il presidente di Unindustria Como, Francesco Verga – confortano per la tendenza leggermente positiva, già accennata a fine 2013, dall’altro non possiamo ignorare che questo miglioramento per ora è dovuto principalmente alle performance positive delle aziende medio–grandi, mentre le piccole – aggiunge – in particolare quelle rivolte unicamente al mercato interno, ancora non mostrano i segnali positivi che vorremmo». I dodici mesi di respiro per le aziende lariane non hanno influito ad esempio sull’occupazione. Due imprese su tre dichiarano che manterranno lo stesso livello di personale, mentre il 21% sarà costretto a ridurre gli addetti. «In effetti restano ancora critici i dati riguardanti l’occupazione e il credito alle imprese – spiega ancora Verga – due aspetti fondamentali per poter affermare che il peggio sia definitivamente alle spalle e per i quali non ci stancheremo mai di fare appello a governo e sistema bancario affinché pongano in essere misure reali di sostegno alle imprese». Anche sul fronte dell’export, il presidente Verga mette in luce i rischi concreti generati dalla crisi in Ucraina e il perdurare delle tensioni in Nordafrica e in Medio Oriente. «Senza un intervento deciso del governo – dice il numero uno di Unindustria Como – e la partenza di riforme strutturali, infatti, anche le aspettative per la seconda parte di questo 2014 rischiano di rimanere deluse, in un momento dove ci sono già forti tensioni sui mercati internazionali a causa della situazione ucraina e dei relativi embarghi verso i prodotti europei e della polveriera nordafricana e medio orientale». «Gli imprenditori – conclude Verga – seppur tra mille difficoltà, stanno facendo la loro parte e continueranno a farla, ma serve una politica industriale di vero rilancio per far ripartire seriamente il nostro Paese, approfittando anche del cenno di svalutazione dell’euro nei confronti del dollaro che può ulteriormente stimolare le esportazioni». L’analisi congiunturale prende in esame anche l’evoluzione della domanda. Gli ordini delle imprese delle due province nei primi sei mesi dell’anno fanno registrare un +4,2%, mentre nel confronto con giugno 2013 si registra un +1,9%. Risultati che vanno oltre le previsioni formulate a inizio anno (che si attestavano intorno al +2,5%), ma che arrivano dopo un periodo decisamente negativo. Nella precedente edizione dell’Osservatorio era infatti stato registrato un valore in diminuzione (-2,4%). I risultati sono inoltre almeno in parte influenzati dalla caratteristica stagionale di alcuni prodotti realizzati dalle aziende aderenti all’indagine. Anche le aspettative rilevate per la seconda parte dell’anno prevedono un ulteriore incremento degli ordini pari al 2,5%. P.An.

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