Via Parini, Pontiggia difende Renzi

Via Parini, Pontiggia difende Renzi

Economia e politica Sulla riforma delle Camere di Commercio interviene il presidente della Bcc di Alzate Brianza (da.c.) «Si parla tanto di autonomia finanziaria degli enti locali e di tagli alle spese. Poi, quando lo Stato decide di fare sul serio, scattano le lagnanze. Se è vero che verranno tagliati i diritti camerali e ridotti del 50% i bilanci delle Camere di Commercio, non è forse giunto il momento per le associazioni d’impresa di agire in modo nuovo? Si chieda ai propri associati la differenza tra quanto pagato prima e quanto verrà versato dopo la riforma. E si utilizzino questi soldi per creare un ente unico di sviluppo economico del territorio comasco all’interno del quale far confluire tutte le società partecipate attualmente esistenti sul Lario». Giovanni Pontiggia, presidente della Banca di Credito Cooperativo dell’Alta Brianza, siede nel consiglio camerale da molti anni. Ha alle spalle molte esperienza di direzione politica e non si lascia sfuggire il dato «più significativo» della riforma con cui il governo Renzi intende cambiare radicalmente l’assetto delle Camere di Commercio. «Il premier è stato chiaro sin dal primo momento quando ha spiegato che la riorganizzazione dello Stato sarebbe passata anche attraverso la revisione di tutti gli enti economico- sociali». Nessuna novità, quindi, di fronte alle nuove regole introdotte con il decreto 90 dello scorso 24 giugno, la norma che – all’articolo 28 – prevede il taglio del 50% dei diritti camerali, ovvero la fonte maggiore di finanziamento delle Camere di Commercio. Per l’ente di via Parini significa un “buco” improvviso di quasi 5 milioni. E la prospettiva di non poter andare avanti nei molti progetti avviati in questi anni. Dalle colonne del Corriere di Como, un allarme in tal senso è stato lanciato venerdì scorso dal vicepresidente della Camera di Commercio di Como, Fulvio Alvisi. «La modalità scelta dal governo non è forse delle migliori – dice Pontiggia – sembra che si voglia arrivare alla soppressione dell’ente tagliandone progressivamente le risorse economiche. Ma io credo che per la provincia di Como la scelta di Renzi possa invece essere una grande opportunità. Possiamo finalmente immaginare l’effettivo ruolo da dare alla Camera di Commercio e le modalità per sostenerla». Pontiggia chiarisce con qualche esempio ciò che intende. «Continuiamo ad avere Villa Erba e Lariofiere in disavanzo. Forse sarebbe meglio fonderle in un’unica società di gestione. Lo stesso si può dire per Univercomo e Centro Volta. Tutti questi doppioni drenano risorse. La riforma di Renzi ci dà l’occasione per tentare una razionalizzazione efficace». Domanda scontata: come fare, se le risorse vengono meno? «Il governo ha deciso di tagliare i diritti camerali. Lo Stato chiederà meno contributi alle aziende. Le associazioni d’impresa possono però far valere la propria capacità di rappresentanza e chiedere alle stesse aziende la differenza tra ciò che versavano prima e ciò che verseranno in base alle nuove norme. Con questi soldi, si può costruire un ente partecipato da tutte le categorie imprenditoriali che realizzi progetti a sostegno del tessuto produttivo del nostro territorio». La rappresentatività delle associazioni si rafforzerebbe, insiste Pontiggia, «e in più avremmo un ente camerale con una governance più snella e un maggiore dinamismo». Il presidente della Bcc di Alzate parla di «sfida» e si concede una stoccata finale. «Il venir meno del contributo della Fondazione Cariplo ha azzerato il progetto del campus universitario, di cui non si parla più da nessuna parte. Questo può avere due significati: o che si fanno le cose soltanto se ci sono i soldi degli altri. Oppure che il campus non serviva. La verità è che pure in mancanza di risorse, i progetti vanno sostenuti comunque. Como Next, ad esempio, va completato. Che cosa facciamo, adesso? Ci fermiamo? Oppure troviamo una soluzione?».