Tutti possono “mappare” la via Regina

Tutti possono “mappare”  la via Regina

Il progetto. Raccogliere dati con il proprio smartphone su edifici storici e religiosi, monumenti e opere d’arte che si incontrano lungo il cammino Risale al lontano 1187 la denominazione di Strada Regina, ovvero “regia”, principale e pubblica, per la via di terra carrabile, mulattiera o pedonale che sulla sponda occidentale del Lario si affiancava alla navigazione lacustre come importante direttrice di transito dai passi alpini verso la pianura. In età romana le conquiste delle terre transalpine – e più tardi il ruolo di capitale dell’Impero assegnato a Milano – consolidarono ulteriormente l’importanza del tracciato, già attestata dalla fondazione del nucleo urbano di “Comum”, punto di partenza degli itinerari aperti dal lago. In merito al recupero e alla valorizzazione dell’antico cammino lungo la sponda occidentale lariana, l’associazione di volontariato culturale Iubilantes, reduce dal prestigioso conferimento dell’Eu Prize For Cultural Heritage / Europa Nostra Awards 2014, ricevuto a Vienna il 5 maggio scorso, annuncia un nuovo passo in avanti nella direzione del suo obiettivo primario: quello di “riproporre agli europei il cammino e la mobilità dolce come strumento autentico di ri-scoperta, tutela, valorizzazione delle Comunità, delle Culture e dei Paesaggi europei”. Tale riscoperta, promossa attraverso la percorrenza degli antichi cammini, si avvale della più moderna tecnologia grazie alla proposta “Mappare la Via Regina”, un progetto nato dalla collaborazione fra Iubilantes, il Polo Territoriale di Como del Politecnico di Milano e la Scuola professionale universitaria della Svizzera italiana, nell’ambito del progetto “Interreg – I Cammini Della Regina”. Tramite una app realizzata dal polo universitario comasco avvalendosi dei moderni GIS – Sistemi Informativi Geografici – ai cittadini, escursionisti e turisti che percorrono gli itinerari pedonali che vanno da Como a Sorico è offerta la possibilità di utilizzare il proprio smartphone per raccogliere e trasmettere dati su quanto di interessante e utile appare loro lungo il cammino: edifici storici e religiosi, monumenti, opere d’arte, musei, aspetti morfologici e naturalistici, servizi turistici, punti panoramici ma anche segnalazioni di rischi o interruzioni. Nella app potranno confluire ed essere geolocalizzati i video, le fotografie e i suoni rilevati dai sensori del dispositivo mobile: una raccolta preziosa da subito disponibile in rete per poter individuare, conoscere e percorrere il segmento lariano di alcune delle più importanti vie storiche transalpine. Recentemente presentata nell’edificio universitario di via Valleggio con interventi di Ambra Garancini, presidente di Iubilantes e di Marco Minghini del Polo di Como del Politecnico, l’applicazione è stata inaugurata con il supporto di esperti del POLIMI COMO nel corso di due “MapParty”, ovvero con percorsi lungo la sponda occidentale del Lario, l’ultimo dei quali, il 29 giugno scorso, si è svolto lungo il tracciato della Via Regina tra Dongo e Santa Maria Rezzonico. Commenta Ambra Garancini, presidente degli Iubilantes: «In una carta del 1492 la Via Regina è annoverata fra le tre principali vie di accesso a Roma per i pellegrini provenienti dall’area germanica in vista del Giubileo del 1500» «Nonostante il suo valore storico – continua la Garancini – ha ancora scarsa visibilità nelle guide straniere come percorso continuativo lungo il quale alloggiare: ai camminatori si evidenziano in forma isolata alcuni luoghi di rilievo, ad esempio le chiese di San Martino a Griante e di San Benedetto in Val Perlana. Anche se esistono ormai diversi tracciati percorribili, una visione d’insieme è ancora carente…» . «Il progetto di valorizzazione – conclude la dottoressa Garancini – si attualizza quindi attraverso le tre pratiche della percezione, della fruizione e della comunicazione». Le istruzioni per scaricare la app, su device Android sono disponibili sul sito www.viaregina.eu, dedicato ai Cammini della Via Regina e al progetto transfrontaliero di recupero del tracciato e del suo territorio. Giuliana Panzeri