Industria, è stato un maggio di tenuta sui mercati

L’analisi congiunturale Aumentano però i casi di insolvenza e le difficoltà di rapporti con le banche (p.an.) Gli ordini migliorano, le aziende, quantomeno quelle solide che sono rimaste sul mercato in questi anni di crisi, tengono sul mercato interno e sull’export, ma proseguono i problemi di solvibilità e i ritardi nei pagamenti, oltre ai rapporti difficili con le banche. Questo in estrema sintesi il quadro tracciato dall’Osservatorio congiunturale di Unindustria Como e Confindustria Lecco. L’Osservatorio pone ogni mese alcune domande a un campione di aziende associate. Il test è riferito al mese di maggio. «I dati di maggio confermano sostanzialmente il trend di miglioramento dei primi quattro mesi del 2014 – commenta il presidente di Unindustria Como, Francesco Verga – anche se rispetto al precedente mese di aprile c’è stata qualche variazione leggermente negativa». «Si tratta di variazioni fisiologiche in un momento in cui possiamo cominciare ad affermare che il peggio sia alle spalle – aggiunge il numero uno di via Raimondi – Seppur con ottimismo dobbiamo anche dire che questo resta un momento delicato. Perché è l’occasione per intervenire con politiche industriali che, se corrette e lungimiranti, possono davvero essere il volano capace di far ripartire il motore economico del nostro Paese». «Al contrario, se non verranno poste in essere misure virtuose rischieremo di rientrare dalle ferie estive senza lo slancio necessario per valorizzare i numeri positivi di questo primo semestre – aggiunge Verga – È il momento in cui devono intervenire le banche per finanziare l’economia e tornare a prestare denaro, mettendo così fine alle difficoltà che hanno soprattutto le imprese più piccole del territorio». Per quanto riguarda i numeri, il 33% degli intervistati dichiara aumenti degli ordini dall’estero e solo il 24% un calo. Anche il fatturato è cresciuto in maggio per un terzo delle imprese, mentre gli ordini sono rimasti stabili. A Como, la quota di chi dichiara ordini per qualche mese è il 43,2%, per oltre un trimestre è l’8% del totale e, infine, il restante 49% ha una visibilità della domanda di qualche settimana. Nelle ultime rilevazioni il dato è stato stabile e molto robusto, con variazioni minimali. Soffrono maggiormente le imprese di dimensioni minori, anche se dal novembre scorso si denota un graduale e costante riallineamento delle performance verso quelle di imprese più grandi. Il settore tessile sembra essere quello trainante, in cui quasi due imprese su tre (64%) dichiarano un aumento negli ordini e nel fatturato, anche di clienti italiani (50%). Confortano anche i dati sull’occupazione. Le maggiori esigenze produttive hanno avuto un impatto benefico sull’occupazione, seppure la situazione sia ancora critica. Nel primo trimestre del 2014, le ore di cassa integrazione a Como sono diminuite, sia rispetto allo stesso periodo del 2013 (-25,9%), sia rispetto al 4° trimestre 2013 (-5%). Rispetto agli ultimi tre mesi, calano cassa ordinaria e straordinaria, rispettivamente del 22,3% e del 3,2%, ma forte è l’incremento della cassa in deroga (+78%). Nel 2013, il tasso di disoccupazione segnalato dall’Istat in provincia di Como è pari all’8,6%, in Lombardia è stato pari all’8,1%.