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“Cavalleria” che conquista. Ecco l’Arena delle meraviglie

L’evento d’inizio estate. Successo pieno e meritato per l’opera di Mascagni proposta dal Sociale sotto le stelle con un grande coinvolgimento della città In un clima europeo, con un respiro da grande città, Como ha vissuto giovedì scorso un’altra magica notte di musica e cultura, illuminata come sempre dal bicentenario Teatro Sociale di piazza Verdi, che ha messo in scena nell’Arena una strepitosa rappresentazione della Cavalleria rusticana. Per emozione e coreografia, il capolavoro di Pietro Mascagni ha persino superato i Carmina Burana, l’opera di Carl Orff che già lo scorso anno aveva incantato il pubblico con la sua coinvolgente rappresentazione corale. Insomma, il debutto della settima edizione Festival Como Città della Musica non poteva offrire una serata migliore, premiata dal meteo, che ha placato le sue bizze, e da un pubblico che ha riempito quella splendida scenografia ritrovata che è l’Arena di via Bellini, dall’anno scorso tornata a esprimere le proprie potenzialità culturali. L’aggettivo più gettonato, alla fine di uno spettacolo lungamente applaudito da tutti, è stato «commovente». Seguito da una frase che merita di essere riportata per l’enfasi con cui molti la esclamavano e con sincero trasporto: «Brava Barbara». E che Barbara Minghetti sia stata brava a concedere un bis di questa portata non ci sono dubbi, perché in questa formula vincente di teatro aperto alla città, la presidente del Sociale As.Li.Co. crede da sempre. Assieme al suo staff ha lavorato un anno intero per regalare una serata che non avesse nulla da invidiare a quella proposta la scorsa stagione con i Carmina Burana. E così è stato. Dall’inizio alla fine, la Cavalleria rusticana ha infatti dispensato un insieme di suggestioni visive e sonore di rara intensità, dimostrando che la bellezza è l’unica vera energia che può salvare il nostro Paese. E che un manifesto di questa potenza sia arrivato da Como – dove spesso, nonostante i tanti proclami, ci si dimentica che con la cultura si mangia – per una volta almeno ciò ha riempito di gioia il cuore di tutti. Che Como fatichi a sostenere le sue eccellenze non è una novità, ma la strada che ci porta oltre quel provincialismo culturale che ha segnato troppi anni della nostra storia, è ormai tracciata. La forza e la determinazione del Teatro Sociale sono l’esempio da seguire se non ci si vuole perdere ancora, soprattutto nell’anno di Expo 2015, nelle solite stradine di paese. Questa sera e domani, alle 21.30, si replica. Gli ultimi due brindisi insieme a Compare Turiddu sull’aria Viva il Vino spumeggiante, poi il cartellone della kermesse proseguirà sabato 5 luglio con le danze della Sofia Festival Ballet che metterà in scena il Don Chisciotte.

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