Il libro dei ricordi scritto dagli amici. Il primo volo e le foto di una vita

Il libro dei ricordi scritto dagli amici. Il primo volo e le foto di una vita

La pubblicazione curata dall’Aero Club (a.cam.) Le foto cominciano con un Pietro bambino, con i pantaloni con le toppe alle ginocchia in voga negli anni ’80. E finiscono con quelle di un giovane uomo, stretto alla fidanzata, proiettato verso il futuro. In tutte le immagini, si ripetono due elementi, il sorriso sul volto di Pietro Brenna e gli idrovolanti, passione di una vita. Gli amici, o meglio la famiglia dell’Aero Club Como, ha voluto rendere omaggio così, con una sorta di libro dei ricordi, al giovane pilota scomparso in un incidente aereo il 9 giugno scorso. «Nella tua breve vita mi hai dato tante soddisfazioni – scrive mamma Maria – sei il figlio che tutti desideriamo: buono, altruista, sorridente, ubbidiente. Mettevi entusiasmo ed energia in tutto quello che facevi. Avevi ancora tanto da fare e tanto da dare». Toccante il ricordo del presidente dell’Aero Club Giorgio Porta: «Ciao Pepe. Forse non ti ricordi, perché avevi solo un anno. Sei stato il mio più piccolo passeggero, ma io ricordo quante ne ha sentite papà Eugenio da mamma Maria. Poi il tuo primo decollo, un altro e un altro ancora. Sei partito per il volo più lungo che mai farai – scrive Porta – e devo confessarti che aspettare il tuo rientro sarà per me difficile. Stai tranquillo che qui all’Aero Club ce la metteremo tutta per far girare le eliche, staremo a terra col maltempo e in volo con il sole, ma visto che sei partito prima fammi sapere dove il sole risplende sempre, per evitare che qualcuno possa andare a cercarlo in mezzo al maltempo». Cesare Baj, componente del consiglio direttivo dell’Aero Club, ricorda un episodio commovente. «Pietro aveva 5 anni ed era al mare con la mamma, a Varigotti, in Liguria. Papà Eugenio era a Como. Arriva al Club e propone di andare a fare una sorpresa al figlio. E così andiamo con il Piper a Varigotti e Pietro ha la soddisfazione di vedere un idrovolante che compare all’improvviso, ammara e arriva sulla battigia. Chi scende? Grande emozione, proprio il papà». Tanti poi i messaggi degli amici. «Voglio chiederti un’ultima cosa – scrive Edoardo – Mi piacerebbe saperti seduto accanto a me ogni qualvolta sarò ai comandi di un aereo, pronto a correggere i miei errori e indicarmi la giusta rotta».