L’appassionante sfida sul terribile pavé della Parigi-Roubaix

Ciclismo. Comaschi impegnati nella manifestazione per amatori andata in scena sul percorso della famosa “classica” Tutti i lariani hanno terminato la corsa in 8-10 ore Una sfida terribile, in condizioni tutt’altro che semplici, che 19 comaschi (con sei accompagnatori- autisti) hanno affrontato nei giorni scorsi. Si tratta della partecipazione alla Parigi-Roubaix per amatori, che è andata in scena sullo stesso percorso della gara dei professionisti. Non una gara contro il cronometro, ma comunque una corsa molto impegnativa, su un percorso di 210 chilometri, con 1.000 metri di dislivello e 55 chilometri del terribile pavé diviso in settori. Tutti i lariani (di età variabile tra i 40 e i 60 anni) hanno terminato la corsa in 8-10 ore. Per loro non era la prima partecipazione a questo tipo di evento: in Nord Europa, infatti, tutte le “classiche” del ciclismo hanno la loro versione per gli amatori. In passato lo stesso gruppo aveva partecipato al Giro delle Fiandre, alla Liegi-Bastogne-Liegi e all’Amstel Gold Race. «Posso garantire che la Parigi-Roubaix porta via tante energie, fisiche e psicologiche». Parole di Gianpaolo Corti, uno degli amatori che hanno partecipato alla corsa, commercialista noto agli spettatori di Etv per la partecipazione a trasmissioni dedicate alle tasse. «Il pavé e scivolosissimo, molto infido – spiega Corti – Anche a me, come a tanti, è capitato di cadere, anche se per fortuna non ho riportato danni fisici. Tutti abbiamo comunque raggiunto l’obiettivo di vedere il traguardo, ma la fatica è stata grande. Al punto che all’arrivo al Velodrome, che dovrebbe essere il momento più bello, io avevo solo voglia di andare via a riposarmi». «Il problema del pavé – aggiunge il commercialista comasco – è che quando non ce la fai a pedalare vai sul bordo, dove però è più facile cadere, come appunto è capitato a me». Una sfida, come detto, più contro se stessi che contro il cronometro. Non viene fatta la classifica, e la partenza è libera, quando si preferisce, tra le 5 e le 7 del mattino. Nulla è stato lasciato al caso: i lariani hanno preparato la partecipazione con grande cura macinando, in questo 2014, 2-3mila chilometri totali di allenamento. Lo stesso Corti ha avuto un importante consulente che gli ha dato buoni consigli, il ciclista professionista Luca Paolini. «Mi ha chiamato tante volte – spiega il commercialista – per aiutarmi, prima della gara, e per sapere come stavo, dopo aver partecipato. I suggerimenti più importanti: mi ha detto di entrare forte sul pavé e di non tenere stretto il manubrio, ma di appoggiare soltanto le mani, per evitare di ritrovarle piagate, come peraltro è successo a qualche componente della nostra spedizione». Al rientro da questa sofferta ma appassionante avventura, Corti, anche a nome degli altri partecipanti, ha una serie di ringraziamenti da fare. «Prima di tutto pensiamo al presidente e al direttore generale della Bcc di Alzate, Giovanni Pontiggia ed Ernesto Mauri, per il supporto dato alla trasferta. Ringraziamo inoltre i capitani del team Vittorio Dalla Valle e Claudio Baesso per la spinta emotiva che hanno dato a tutta la squadra per concludere la manifestazione cicloturistica». Massimo Moscardi