Economia in affanno, perde pure il turismo

Economia in affanno, perde pure il turismo

I dati 2013 illustrati al Tavolo per la competitività Calano presenze e stranieri. Migliora, però, il manifatturiero (f.bar.) Il rischio concreto è di una ripresa senza occupazione. Il monito arriva dal rapporto annuale sull’andamento dell’economia realizzato dalla Camera di Commercio. Il 2013 «non è stato l’anno della svolta per il sistema produttivo comasco, ma sono emersi lievi segnali di inversione del ciclo economico anche se non in tutti i settori», dice Mauro Frangi, coordinatore del Tavolo della competitività. Il tema più scottante è quello del mercato del lavoro «visto il concretizzarsi del pericolo di una ripartenza senza occupazione che spinge i comaschi a cercare opportunità oltreconfine battendo molteplici strade – aggiunge Frangi – Il lavoro frontaliero è sempre più attrattivo e la ricerca di mercati esteri, ad esempio, è sempre più imprescindibile anche da parte delle piccole imprese». L’analisi, elaborata dall’ufficio Studi e statistica della Camera di Commercio, è stata presentata ieri a Villa del Grumello durante la riunione del Tavolo per la competitività. Dopo quattro anni positivi, nel 2013 il settore turistico della provincia di Como ha subìto un calo. I visitatori arrivati sono stati 1.017.881, circa 29mila in meno rispetto al 2012 (-2,7%). Le giornate di presenza sono state 2.617.804, ben 78mila meno (-2,9%) rispetto al confronto con l’anno precendente. Allarmante il calo degli stranieri, imputabile a una defezione soprattutto degli olandesi. Numeri in calo anche all’anagrafe camerale. In 12 mesi è diminuito di oltre mille unità il numero delle imprese registrate (-2%) e attive (-2,3%) in quasi tutti i settori. Nel comparto manifatturiero la produzione è rimasta di fatto stazionaria, ma è comparso il tanto agognato segno positivo (+0,2%). La ripresa si è materializzata nel corso del terzo trimestre dell’anno e si è consolidata in chiusura d’anno. Una boccata d’ossigeno arriva dalle esportazioni cresciute del +2% rispetto al 2012. Malgrado il parziale recupero, i settori tradizionali del tessile, della meccanica e dell’arredo non hanno ancora toccato i livelli pre-crisi. Tra le note positive c’è il riconoscimento di Como – a livello nazionale – quale sistema produttivo culturale. È infatti al primo posto come valore aggiunto rispetto alle altre attività presenti sul territorio (pari al 7,1%) e al quarto posto per peso delle imprese culturali sul totale dell’economia locale (11,1%). NODI IRRISOLTI Prima dell’analisi congiunturale si è poi affrontato anche il tema trasporti, per il quale sono emersi i pesanti gap da colmare in chiave Expo 2015. E così il Tavolo ha invitato Comune, Provincia e Camera di Commercio di Como a muoversi insieme per ottenere risultati concreti. Se da un lato Ferrovie dello Stato garantisce, entro la fine del 2014, interventi di ammodernamento della stazione di Como San Giovanni, dall’altro si attendono risposte certe sui collegamenti diretti per l’Expo. Non sarà pronta come invece ipotizzato finora per maggio 2015, la stazione di interscambio Albate-Camerlata, che vedrà i treni della rete ferroviaria italiana affiancati a quelli della tratta delle Nord. «Il cantiere, se tutto andrà bene, visto che sono sfumati i fondi comunitari sui quali la Regione riponeva molte speranze, partirà a gennaio 2015. Entro questa settimana, comunque, incontrerò l’assessore regionale alla Mobilità, Alberto Cavalli, per discutere i dettagli», ha detto il sindaco di Como, Mario Lucini, presente al tavolo.