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«Gettata l’eredità del 2004, politica assente»

Il dibattito sul Razionalismo Alessio Butti: «Per il centenario di Terragni feci una legge e portai un milione. Poi, il nulla» Un passato ineguagliabile, un presente troppo assente. Queste, secondo l’ex senatore lariano Alessio Butti (Fratelli d’Italia), le due linee-guida che segnano il difficile rapporto tra Como e il tesoro del Razionalismo. Concetti espressi non senza qualche chiara venatura polemica, soprattutto per quanto riguarda la denunciata assenza della politica locale sul tema. «Il punto è che va affermata una verità – afferma Butti – Grazie a una mia legge e al milione di euro di finanziamenti che portai a Como, nel 2004 si svolse il più importante evento dedicato al Razionalismo con la celebrazione del centenario di Giuseppe Terragni. Fu un anno memorabile, con la possibilità di restaurare la Casa del Fascio e il Monumento ai Caduti con 500mila euro per uno, realizzare mostre, convegni e appuntamenti che portarono a Como migliaia di persone». La celebrazione – ufficialmente nominata “GT04”, con le iniziali di Giuseppe Terragni e l’anno di svolgimento – si protrasse fino all’anno successivo. «E fu un successo sul fronte culturale come su quello turistico – rimarca Butti – Vennero coinvolte tutte le categorie, dagli albergatori ai commercianti, e portammo a Como un turismo raffinato, selezionato, interessato al tesoro unico della città, ossia i monumenti razionalisti. La nostra idea si rivelò giusta: realizzare eventi per promuovere i gioielli che tutto il mondo conosce, mentre noi, forse, li ignoriamo perché li vediamo tutti i giorni». Dopo i fasti, però, le cose cambiarono. «Non venne sfruttato quanto seminato – attacca il senatore – Coinvolgemmo anche Regione Lombardia, che si impegnò a continuare anche dopo il centenario l’opera di promozione sul territorio. Invece non accadde nulla. E, da allora, niente si è più mosso». A questo punto, la polemica diventa interamente politica. «Mi auguro che gli attuali parlamentari e consiglieri regionali facciano qualcosa per tutelare e valorizzare i tesori razionalisti di Como – afferma l’esponente di Fratelli d’Italia – Finora non è successo. Così come non mi risulta che sia arrivato un solo euro. D’altronde bisogna capire che non è con le salamelle che Como può richiamare i turisti. Se poi aggiungiamo che il lago, in città, non si può nemmeno vedere per i noti motivi, spero che si capisca quanto la cultura sia importante per il territorio». Altra bacchettata, infine, «per gli enti locali che hanno fatto poco o nulla negli ultimi anni, ignorando completamente la cultura e il valore del Razionalismo stesso». E.C.

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