L’AUTORE Tito Fornasiero, galeotto fu il grande Oscar Kokoschka Tito Fornasiero (nella foto, nel suo atelier, click per ingrandire) vive e lavora a Rho ed è da sempre amante della pittura. Nel 2002, rimase affascinato da alcuni acquerelli di Oscar Kokoschka. «Grazie a quell’incontro iniziai la mia avventura con l’acquerello – dice il pittore – Prima come autodidatta, poi frequentando fino al 2007 i corsi del maestro Luigi Zucchero e, dal 2008, la scuola del maestro Angelo Gorlini. L’acquerello è così diventato parte della mia vita. Amo variare soggetto e sperimentare, cerco di trasmettere le emozioni create dall’incontro tra acqua e colore». Tito Fornasiero è membro dell’Associazione Italiana Acquerellisti (Aia); il suo sito Internet è L’OPERA Emozioni raccontate dall’acqua Lorenzo Morandotti Tito Fornasiero si può considerare un assiduo frequentatore in chiave artistica del Lago di Como. Appartiene alla folta schiera dei paesaggisti, che amano indagare le atmosfere lariane con l’acquerello, tecnica popolare per la sua rapidità, prediletta da chi dipinge all’aria aperta, ma anche insidiosa: invita a cogliere l’attimo. «Il racconto che è possibile fare con l’acqua e sull’acqua è in realtà una serie di immagini di grande forza poetica – dice l’artista che ha il suo atelier a Rho, nel Milanese – Per questo motivo ho scelto, alle soglie della pensione, di lavorare con l’acquerello. Mi ha conquistato e mi ci sono dedicato anima e corpo. E se è vero che è una tecnica che permette di spaziare in qualsiasi campo della pittura, è in particolare nel paesaggio che dimostra la sua potenza espressiva. Il segreto della sua bellezza è nella luce, nell’intensità e nell’immediatezza di una tecnica rapida in cui bisogna decidere cosa fare momento per momento. Grazie a questi strumenti, l’acquerello permette di tradurre le emozioni delle vedute del lago». Fornasiero ha alcuni punti di riferimento imprescindibili sul lago. È spesso a Laglio, Menaggio e Bellagio, per effettuare sopralluoghi fotografici in vista di futuri dipinti, per lavorare direttamente “en plein air” con i pennelli e i colori, e anche per esporre in pubblico i suoi dipinti. «Del lago, mi piacciono in particolare i colori tenui del mattino o del crepuscolo. Arricchisco la naturale tavolozza emotiva dell’atmosfera lacustre lavorando molto sullo sfumato. E in particolare apprezzo i grigi invernali, con le nebbie e le nuvole molto basse sulla superficie dell’acqua». Lo evidenzia, in particolare, il dipinto scelto come apripista della sua galleria personale in “Lario ad Arte”, Controluce sul Lago di Como, un lavoro del 2009 che appartiene a una collezione privata. GALLERIA (clicca su una immagine per visitare la Galleria)
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