Situazione incredibile nei pressi della dogana di Brogeda (f.bar.) Di buche, in città, se ne sono viste e se ne vedono ancora tante. Larghe, profonde, mimetizzate. Compaiono ovunque, dalle strade più centrali alle aree periferiche. Alcune zone sono ormai “abbonate” e convivono, nonostante gli interventi tampone, con asfalto sbriciolato, cedimenti del manto stradale e voragini perenni. E in questo elenco di “buchi neri”, il quartiere di Ponte Chiasso, e in particolare l’area a ridosso della dogana commerciale, si guadagna un primato assoluto. Da tempo, infatti, automobilisti e camionisti sono costretti a cimentarsi in slalom olimpici su strade colabrodo. Il famoso quanto a volte abusato paragone tra le crepe nelle strade e un paesaggio post bombardamento, in tal caso, regge. Tanto che, in alcuni punti, la carreggiata è stata transennata. Bisonti della strada che, al loro passaggio, solitamente non avvertono neanche le voragini più “impegnative”, a Ponte Chiasso devono necessariamente rallentare e prestare la massima attenzione per non rimanere imprigionati nei canyon dell’asfalto. E se i Tir vanno a rilento, le macchine rischiano pesanti danni. La zona più malridotta è proprio la striscia d’asfalto a ridosso della dogana commerciale. Ma anche tutto intorno, a partire dal piazzale Anna Frank, così come lungo le altre vie che si diramano da quella direttrice sono in pessime condizioni. Diverse le segnalazioni da parte di residenti e automobilisti arrivate al sindaco Mario Lucini durante l’ultima puntata di “Etg+ Sindaco”, la trasmissione quindicinale di Etv. Già in passato, peraltro, i problemi legati alla sicurezza stradale a Ponte Chiasso sono finiti al centro delle polemiche. E i ripristini temporanei dell’asfalto si sono spesso rivelati insufficienti. Il sindaco, in diretta martedì sera, ha affrontato il tema, dopo l’ennesima telefonata di una residente. «È un problema grave e noto. La situazione è veramente critica – ha detto Mario Lucini – La differenza tra Ponte Chiasso e la Svizzera è lampante. Dobbiamo necessariamente trovare, nonostante le difficoltà, delle risorse per eseguire degli interventi di somma urgenza». Come quella – anch’essa segnalata a Etv – riguardante la pratica di residenti in Svizzera di varcare la dogana per scaricare rifiuti a bordo strada.
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