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Walter Pozzato

L’AUTORE Pozzato, i circoli di Brera e poi l’incontro con Milani Walter Pozzato (nella foto, click per ingrandire) classe 1953 – disegnatore, pittore e scultore – studi in medicina, fin dagli anni ’60 frequenta con assiduità i circoli artistici di Brera e piazzetta San Marco a Milano. Ad appena quindici anni, in occasione della sua ultima mostra a Legnano, ha modo di conoscere l’artista Umberto Milani. Un incontro che segnerà la sua personalità artistica, in particolare per quanto riguarda l’enfasi del colore. Rimasto sempre in contatto con i discendenti di Milani, avrà in eredità alcune opere del maestro e i suoi strumenti di lavoro. Pozzato ha esposto in numerose personali tra cui Palazzo Tentorio a Canzo e il Chiostrino di Sant’Eufemia a Como. Una cinquantina di suoi lavori sono stati donati al Municipio di Albavilla, paese in cui vive e lavora, per una mostra permanente. L’OPERA Il colore tra ironia e poesia Katia Trinca Colonel «Le rive del lago come bordi di memoria / Ed è già nostalgia»: Walter Pozzato, oltre che alle arti pittoriche e plastiche s’è votato alla poesia. Ama accompagnare i suoi lavori con descrizioni liriche e persino nella comunicazione più asettica, come è il caso della posta elettronica, non disdegna un commento o una chiosa poetici. Sarà per questo che tutte le sue opere – pur essendo caratterizzate dall’uso di tecniche differenti (china, acrilico, creta, matita, carbonicino, collage, polvere di pastello) – sono attraversate da una poetica leggerezza. A volte le figure danzano sui ritmi del colore in un orizzonte onirico colmo di echi letterari e persino epici – è il caso della serie dei Don Chisciotte (in alto, l’opera intitolata “Cavaliere volante”) – a volte invece le attraversa una venatura grottesca o velata di inquietudine e malinconia come accade nelle opere astratte (a destra). Ma quello di Pozzato non è un perdersi inconsapevole: non manca mai, infatti, nella sua poetica, una sfumatura ironica sia che si tratti di disegni che esplicitamente richiedono questo registro (si vedano i lavori di una delle sue ultime personali intitolata “Alcoolica… mente” con cui ha indagato le esaltazioni e le contorsioni dell’ebbrezza), sia che si tratti di dipinti a carattere mitologico o fantastico. «La pittura di Pozzato – ha scritto Felice Beltramelli – con decise pennellate di colore o con il contrasto tra il bianco e il nero porta lo spettatore in una dimensione dove la forma può avere movimento e dove poter trovare il modo per dialogare con la propria anima». Una dimensione che, anche nelle opere astratte, comunica una profondità sincera, senza infingimenti. GALLERIA (clicca su una immagine per visitare la Galleria)

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