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Gli esperimenti riusciti. Piazza Giuseppe Verdi e piazza De Gasperi sono letteralmente rinate

L’analisi – Perché nessuno rimpiange il passato Piazze che languono e danno di sé un pessimo spettacolo. E piazze che risorgono a nuova vita. Como è anche città di forti contraddizioni. Lo dimostra la storia di due luoghi “storici” del capoluogo, due punti di transito tra i più importanti: piazza Giuseppe Verdi e piazza Alcide De Gasperi, per decenni aperte alle auto e adibite a parcheggio e oggi diventate “salotti” buoni per i residenti e, soprattutto, per i turisti. Cominciamo da piazza Verdi, palcoscenico naturale al crocevia degli edifici simbolo della città: il Duomo, con le sue tre absidi goticheggianti; il Teatro Sociale, in procinto di festeggiare il secondo secolo di vita; la Torre Pantera, vestigia del quattrocentesco e omonimo palazzo costruito da Antonio Pantera; la Casa del Fascio, capolavoro assoluto del Razionalismo italiano, forse uno degli edifici più raffigurati sui libri di storia dell’architettura. Oggi piazza Verdi è aperta allo sguardo da ogni lato ed è tornata a essere il naturale “balcone” affacciato sulla storia di Como. Dimenticate, anche, abbastanza in fretta, le polemiche sul taglio del gigantesco cedro del Libano che fino a qualche anno fa troneggiava al centro dello spazio occupato dalle macchine. Nessuno, a essere sinceri, prova nostalgia del passato. Segno evidente che il cambiamento, anche se complicato da gestire, alla fine può essere pagante. Stesso discorso può essere fatto per il grande slargo che fiancheggia la stazione di partenza della Funicolare. Il progetto di pedonalizzazione di piazza De Gasperi è stato voluto dalla giunta di centrosinistra e, in particolare, dall’assessore al Commercio, Gisella Introzzi, peraltro con il consenso praticamente unanime degli operatori commerciali e degli esercenti della zona. In effetti, la trasformazione in un locale a cielo aperto di quello che fino a pochi mesi fa era né più né meno che un posteggio (alquanto frequentato, peraltro) ha avuto effetti benefici. Forse anche per la contemporanea chiusura del lungolago, che ha privato Como di una delle sue maggiori attrattive. Sta di fatto che l’esperimento di piazza De Gasperi ha rilanciato in modo straordinario un pezzo di città. Una scommessa vinta che rilancia il tema della chiusura al traffico delle zone strategiche. Il punto di partenza della Funicolare è ovviamente uno dei luoghi più battuti del capoluogo, in particolare dai turisti che salgono a Brunate per godere lo spettacolo impareggiabile della convalle e del primo bacino del Lario. Aver eliminato suv e fuoristrada dal panorama è stato utile.

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