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Pennestrì e l’oro di Errigo: «Gioia dopo tante amarezze»

Scherma «Una grande gioia, che arriva dopo tante amarezze e che in parte mi ripaga per quello che per anni ho fatto per la Comense». Parole di Antonio Pennestrì, l’ex presidente della società nerostellata che commenta la medaglia d’oro conquistata ai Mondiali di scherma in Ungheria nella prova di fioretto individuale. L’atleta originaria di Monza è infatti cresciuta nella palestra nerostellata di via dei Partigiani in città e si è affermata con il prezioso supporto della società ormai disciolta . E in prima linea in questo progetto c’era proprio Pennestrì. «Ho fatto un investimento su questa atleta perché ho sempre creduto in lei – spiega – Le sono stati messi a disposizione una casa, la nostra palestra, un maestro e tutto quello che le poteva servire. Con lei sono sempre rimasto in contatto e ha sempre manifestato la sua riconoscenza». Doveroso ricordare, infatti, che un anno fa, quando il club di via dei Partigiani finì la sua esistenza, la stessa Errigo, sebbene non le mancassero offerte importanti, fino all’ultimo aspettò che la vicenda avesse una soluzione positiva. «Non lo posso dimenticare – ammette Antonio Pennestrì – Lei ha sempre avuto la Comense nel cuore, e posso garantire che le opportunità per un’atleta che aveva appena vinto un oro e un argento alle Olimpiadi non mancavano». Un’occasione, questa, in cui l’ex numero uno nerostellato si vuole togliere qualche sassolino. «Come detto, in questo anno ho vissuto tante amarezze, ma per ora preferisco non parlarne – spiega – Ma allo stesso tempo mi piacerebbe sapere perché l’attuale amministrazione e il sindaco Mario Lucini non abbiano mai organizzato una cerimonia ufficiale per premiare la numero uno del ranking mondiale, una schermitrice che ha vinto due medaglie olimpiche, che è cresciuta nella nostra città, dove, quando gli impegni glielo consentono, torna sempre volentieri. Trovo incredibile che non ci sia stata una premiazione per Arianna in Comune». La Errigo, peraltro, è in corsa per vincere un’altra medaglia, visto che domani a Budapest si svolge la gara a squadre di fioretto donne, dove l’Italia è come sempre favorita. «Io posso dire che Arianna sta raccogliendo i frutti del lavoro e dell’impegno che ha messo in questi anni – conclude Antonio Pennestrì – Io sono orgoglioso di lei e ripenso anche alle volte in cui le ho parlato quando le cose non andavano bene e ho cercato di incoraggiarla. Ecco perché vederla sul gradino più alto del podio ai Mondiali di Budapest è stata per me una grande emozione». M.Mos.

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