Anna Cremascoli: «Senza un aiuto costretti a lasciare»

Anna Cremascoli: «Senza un aiuto costretti a lasciare»

La crisi del basket Cremascoli, presidente della Pallacanestro Cantù, lancia l’allarme: «Da soli non possiamo andare avanti» (a.p.) «Come proprietà non vogliamo mollare ma se tra un anno dovessimo essere ancora soli, saremmo costretti a lasciare». Un grido di allarme che risuona come un appello accorato al territorio e alle istituzioni. È quello lanciato ieri da Anna Cremascoli, presidente della Pallacanestro Cantù, durante una conferenza stampa a Cucciago. Un appello che non ha fugato le preoccupazioni della vigilia. Il quadro tracciato dalla massima dirigente canturina ha confermato le incertezze che gravitano sul futuro del club. «Da ieri – ha detto – è iniziato il nostro sesto anno alla guida della Pallacanestro Cantù. All’inizio c’erano determinati presupposti anche economici che poi, con il tempo, sono cambiati. In realtà, avevamo ricevuto promesse che non sono state mantenute a più livelli. Il caso più eclatante riguarda il palazzetto: ci era stato garantito che nel giro di 2 anni avremmo avuto una struttura da 7mila posti e invece siamo ancora qui al Pianella dove giocheremo anche la prossima stagione. Una struttura vecchia che ha costi di gestione elevatissimi». Cremascoli è entrata nel cuore del problema: la questione del nuovo palazzetto è un nodo cruciale che ha minato certezze e stato d’animo della proprietà. «Ci era stato detto che sarebbe stato consegnato nel maggio 2014, ma ho perso ogni speranza. Con la ditta che ha vinto l’appalto (la Turra spa) non riusciamo a parlare. Ma più che risposte, oggi chiediamo un bonifico di 400mila euro che altrimenti dovremo versare di tasca nostra». Il riferimento è ai contributi previsti dal contratto stipulato con il Comune e non ancora versati. «Quest’ultima stagione è stata molto difficile a livello di gestione visti i problemi che abbiamo avuto sul fronte del palazzetto ma anche per trovare un main sponsor». E pensare che la gestione Cremascoli ha fatto canestro sul campo. «Il nostro sogno era riportare la Pallacanestro Cantù ai massimi livelli perché abbiamo sempre creduto nell’eccellenza della realtà canturina. In queste stagioni ci siamo riusciti in Italia e in Europa, giocando l’Eurocup prima e poi l’Eurolega. Pensavamo che ciò potesse portare nuovi partner a sostegno del nostro progetto ma non è avvenuto. Per giocare in Europa abbiamo traslocato a Desio coprendo i costi di gestione dell’impianto sportivo, ma nessuno ha voluto partecipare a questo progetto europeo. Così non è più possibile continuare. Non siamo più disposti ad andare avanti da soli». Cremascoli garantisce però l’impegno per la stagione 2013-2014. «Sportivamente parlando, garantiamo la copertura della stagione entrante: la squadra è già iscritta al campionato e parteciperà all’Eurocup al Pianella. Sono convinta che il nuovo ciclo appena iniziato ci darà soddisfazioni e farà vivere un’annata divertente. Sul piano societario, però, le cose sono diverse: se l’anno prossimo saremo ancora soli non potremo andare avanti. Lo diciamo adesso e poi lavoreremo tutta la stagione in silenzio per trovare nuovi soci disposti a entrare in società per garantire il futuro della Pallacanestro Cantù». Altrimenti? «Altrimenti il rischio è di chiudere la Pallacanestro Cantù. Ipotesi che Cantù non merita. Ecco perché abbiamo informato di questa prospettiva tutti i membri della società e lo stesso sindaco Bizzozero che si è reso disponibile a parlare alle realtà locali per trovare un pool in grado di sostenerci. Penso che il sindaco avrà modo di dimostrare il suo interesse per il basket. Ripeto: c’è un anno di tempo, a nome della proprietà ribadisco la nostra volontà di non mollare ma di continuare. Non si parte da zero, ma cerchiamo l’aiuto di nuovi soci». L’invito è rivolto soprattutto alle realtà del territorio, proprio come quella Bennet che fino a due anni fa è stata main sponsor della Pallacanestro Cantù prima di interrompere l’accordo con una stagione d’anticipo. Da lì sono iniziate a mancare certezze importanti al club canturino. «È vero, inutile negarlo. Con Bennet avevamo trovato un binomio perfetto. La sua uscita dall’accordo è stata francamente una “botta” e non l’ho ancora compresa. Ciò detto, non posso comunque che ringraziare Bennet perché per due anni ha creduto e investito nel nostro progetto. L’ideale sarebbe proprio trovare sostenitori di quel tipo legati al territorio e disposti a sposare la nostra causa». Il momento economico però non aiuta. «Per lo sport, e il basket nello specifico, questa è la peggiore crisi degli ultimi anni. Da parte nostra stiamo trattando il rinnovo con Lenovo come main sponsor per la prossima stagione». Ma potrebbe non bastare per garantire il futuro della Pallacanestro Cantù oltre il 2014.