L’AUTORE Nikla Scotti, talento lanciato dall’editoria locale Nikla Scotti (nella foto, click per ingrandire) è nata nel 1989, e vive a Lezzeno. Dopo la maturità artistica, conseguita con il massimo dei voti, grazie all’Erasmus ha potuto studiare a Parigi presso l’Université Vincennes Saint-Denis el’anno scorso si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera (indirizzo pittura, voto 110 e lode). Ha all’attivo numerose illustrazioni per i libri dell’autore comasco Renzo Romano: “Il guardiano dello zoo comunale” e “Storia d’amore e di squali, racconti di scuola, lievi, struggenti, intriganti”, editi da Grisoni Sistemi Didattici, e “La cruna del Lago” (Editoriale Como). Sta realizzando la copertina per il libro di una scrittrice emergente. Sue foto in bianco e nero sono sul sito L’OPERA Radiografie di un paesaggio contraddittorio Lorenzo Morandotti «Noi non ci realizziamo mai. Siamo due abissi: un pozzo che fissa il Cielo». In queste parole del poeta portoghese Fernando Pessoa, uno dei maestri del pensiero europeo del Novecento, è racchiuso il dissidio che alberga nel cuore dei lavori di Nikla Scotti. È la stessa giovane artista lariana a suggerirci questo passo dell’autore del Libro dell’inquietudine come chiave d’accesso al proprio mondo poetico, di cui offre significativi esempi alla nostra galleria. Si tratta di una serie inedita di disegni su carta realizzati con tecniche miste, acrilici, colori ad olio, chine, pastelli, matite colorate e acquerelli. Dice Nikla Scotti commentando le opere che pubblichiamo: «Tra macchie di colore, tracce d’inchiostro, gocce d’olio, emergono personaggi spaesati che cercano disperatamente una collocazione; equilibristi precari sospesi a metà tra la casualità e la volontà d’azione, che vivono il rapporto labile tra il caso e l’intenzione, tra l’accadimento e l’azione». «Credo – prosegue Nikla – che questa costante ricerca di uno spazio immaginativo entro il quale collocarsi e col quale identificarsi sia il motore che spinge l’uomo sempre oltre; possiamo lasciarci andare al flusso della vita ma non passivamente, bensì cogliendo ciò che ci viene offerto per far sì che un’azione si sussegua all’altra in un continuo cammino verso quel Cielo che sembra così lontano e irraggiungibile». «L’arte non riproduce il visibile, ma rende visibile», scrisse una volta Paul Klee, che con i suoi personaggi dai volti tondeggianti pare qua e là presidiare, lassù nell’Olimpo dell’arte, la figurazione di Nikla. Nell’opera che pubblichiamo in questa pagina, dedicata in modo particolare al Lago di Como che l’artista lariana di origine lezzenese vive come matrice quotidiana, troviamo pesci che annaspano, identità spezzate, e altre che tardano a prendere una forma definitiva. Insomma, un brulicare vibrante e inquietante che cova sotto la cenere di un’apparenza sorniona, placida, quasi indifferente. Una sorta di specchio pittorico delle varie anime di un territorio che è, di fatto, un abisso ancora in cerca d’identità. E fatica a leggersi dentro con la profondità e la precisione necessarie a sopravvivere. GALLERIA (clicca su una immagine per visitare la Galleria)
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