Ancora “firmata” la stazione. La nuova Como Borghi imbrattata senza alcuna pietà

La piaga cittadina Intanto si lavora per evitare il declassamento di San Giovanni La vernice delle facciate profuma ancora di nuovo. Ma a rovinare quanto realizzato dalle Ferrovie regionali lombarde con i lavori di ristrutturazione del fabbricato della stazione di Como Borghi ci hanno già pensato vandali e writer, evidentemente disinteressati alla “bellezza” o anche al più semplice decoro urbano. Incuranti delle pareti immacolate e della rinnovata immagine dello scalo cittadino, infatti, i soliti ignoti hanno vanificato il lavoro altrui armandosi di bombolette spray dei più svariati colori. Scarabocchi neri e fucsia, da qualche tempo, fanno brutta mostra di sé sulle pareti esterne e di accesso ai binari, interessate circa un anno fa da un ampio e articolato progetto di ristrutturazione. E non va meglio nemmeno all’interno, accanto alla banchina. Periodicamente, un vandalo aggiunge uno sgorbio ai precedenti e il risultato è un deturpamento esteso ormai sotto gli occhi di tutti, come segnalato anche da alcuni pendolari che utilizzano abitualmente lo scalo del capoluogo. Un’immagine tutt’altro che edificante anche dal punto di vista turistico. I sistemi di videosorveglianza e i controlli delle forze dell’ordine, purtroppo, non sono sufficienti. Almeno, non si sono rivelati tali fino a questo momento. I vertici dell’azienda regionale di trasporto ferroviario davanti a tanta maleducazione, spesso sono costretti ad alzare bandiera bianca. E a mettere mano, per quanto possibile di questi tempi, al portafogli. Como Borghi è soltanto l’ultima stazione, in ordine di tempo, deturpata da vandali e teppisti. L’elenco diffuso dalle Ferrovie Nord è lungo e spazia sull’intero territorio lariano. «Gli atti vandalici ai danni della stazione di Como Borghi, compiuti da qualche mese – fanno sapere attraverso l’ufficio stampa – si aggiungono a quelli che hanno interessato le stazioni di Lomazzo, Cadorago, Fino Mornasco e Portichetto Luisago. La stazione di Como Borghi – aggiungono sempre dall’ufficio stampa di Ferrovie Nord – è stata recentemente interessata da lavori di ristrutturazione che hanno riguardato sia le parti esterne del fabbricato sia l’area ristoro e bar, i servizi igienici e il magazzino». L’azienda, «nell’ambito del programma annuale di manutenzione diretto all’intera rete, prevede interventi specifici volti a rimuovere da sottopassi e prospetti delle stazioni tinteggiature e graffiti. L’investimento annuo medio si aggira attorno ai 100mila euro. Interventi di questo tipo sono stati da poco ultimati nella tratta Affori-Asso, mentre dal 5 giugno partiranno le attività di manutenzione della linea Saronno-Como». Per rimediare ai danni dei vandali, nel 2012, i responsabili delle ferrovie fanno sapere di aver rimosso anche 100mila metri quadrati di graffiti e scritte dai vagoni dei treni, sia all’esterno che all’interno. Il dato è relativo a tutti i convogli regionali della Lombardia. I problemi della stazione di Como Borghi vanno ad aggiungersi alla preoccupazione per l’incertezza sul futuro dello scalo di San Giovanni. «La stazione principale di Como rischia di non essere più una stazione internazionale – ha fatto sapere nei giorni scorsi il consigliere regionale del Pd Luca Gaffuri, che nelle scorse ore ha lanciato l’allarme anche sul suo blog – Potrebbe essere infatti questo l’effetto della revisione completa della linea Eurocity Milano-Zurigo, in via di definizione dalle Ferrovie federali e di Trenitalia». Lo stesso Gaffuri così come gli amministratori locali si sono già attivati per chiedere chiarimenti ed evitare che il rischio si concretizzi. «Nell’attesa – ha aggiunto Gaffuri – il lato positivo della riorganizzazione è il probabile aumento delle corse del Regio Express di Tilo da Como a Milano». A. Cam.