Sabato al Sociale e a Villa Olmo Bagno di folla comasca, sabato, per il decano della critica d’arte Gillo Dorfles. Classe 1910, e di casa sul Lario fin da bambino, era ospite del foyer del Teatro Sociale di piazza Verdi per un evento tessuto intorno alle sue opere artistiche, di costume, di arte visiva e design dal titolo “Gillo Dorfles: ceramica arte e poesia”. L’assessore alla Cultura del Comune di Como, Luigi Cavadini, che ha poi accompagnato l’illustre critico nel parco di Villa Olmo per la mostra dello scultore comasco Nicola Salvatore, ha sottolineato che Dorfles «rappresenta la storia dell’arte del ’900. Il suo merito è aver rivendicato l’unità di arte, design e architettura». Dorfles tornerà a Villa Olmo per visitare la mostra “La città nuova. Oltre Sant’Elia”. Da parte sua il critico Luciano Caramel al Sociale ha ricordato il contributo di Dorfles agli studi d’arte in Italia: «La sua è stata una svolta verso la concretezza, ci ha fatti guarire dalla malattia dell’idealismo». Da parte sua il critico ha ringraziato con un aneddoto: ha ricordato come esempio di “idealismo” la visita di Carlo Giulio Argan a una sua mostra: «Mi parlò tutto il tempo e non degnò i miei dipinti neanche di un’occhiata».
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