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Francesca Marzorati

L’AUTORE Francesca Marzorati, la pittura comasca va in crociera Francesca Marzorati (nella foto di Marco Besana, click per ingrandire) è nata a Cantù nel 1978 e vive e lavora a Mariano Comense. Nel 2001 si è diplomata in Pittura presso l’Accademia di Brera a Milano. Nel 2004 ha vinto il Premio “Arte Mondadori” per la Pittura, con relativa mostra al Museo della Permanente a Milano. Dal 2008 al 2010 ha partecipato alla collezione d’arte delle navi Costa Luminosa e Costa Deliziosa, che fanno parte della flotta di Costa Crociere. Presto tornerà a esporre una selezione di lavori recenti a Como. Il suo sito Internet è L’OPERA La memoria, una bambina curiosa Lorenzo Morandotti Il lavoro che pubblichiamo, olio su tela del 2013, s’intitola Piazza Cavour 1969. Racconta, fermandolo in un istante, un flashback dal sapore non solo cinematografico. In cui la memoria rivela uno dei suoi volti più giocosi ma sotto sotto anche perturbanti: quello bambino. È un viaggio a ritroso nel tempo, nel calore luminoso di un meriggio nella bella stagione, con il lago sullo sfondo in una bruma d’afa come solo certi anticipi d’estate sanno regalare. Nei dipinti di Francesca incontriamo attraverso gli occhi dei soggetti protagonisti, siano essi bambini o adolescenti, proprio l’attesa, lo stupore, l’incertezza che ha la vita nel suo momento più candido, allo stato nascente e fiorente. Questo racconto per immagini gioca anzitutto sulla luce che disegna le figure e le colloca sulla scena. Non è iperrealismo, ma qualcosa di più profondo. Parte da una fotografia, Francesca, per avvicinare poi con il disegno e con il colore il proprio sguardo ai dettagli dell’anima, e più ancora al fluire del tempo. Fissato, si diceva, in un istante che pare infinito. Si ha così modo di riflettere sulla curiosità divertita e senza veli di giovani e giovanissimi, sulla loro voglia di lasciarsi andare senza soluzione di continuità al flusso della vita, lontani da coercizioni e regole. E però anche sull’impatto inevitabile con il limite che la vita incarna, l’incertezza, l’incombere di un presagio, di un futuro di cui si indovinano appena i contorni ed è già presente. Tutto questo serve a ribadire – e mai come oggi se ne avverte un bisogno estremo – la necessità di cogliere l’attimo in tutta la sua essenza. Proprio perché la somma di tanti attimi irripetibili costituisce il senso della vita. E la memoria, se mantiene la freschezza bambina della sua età più verde, è un perpetuo rinnovare lo stupore della scoperta di quell’attimo. GALLERIA (clicca su una immagine per visitare la Galleria)

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