L’AUTORE Donatella Simonetti, l’architettura e gli scenari urbani in primo piano Donatella Simonetti, nata a Urbino 30 anni fa, ha compiuto gli studi classici a Como e tra il 2001 e il 2004 ha studiato fotografia all’Istituto Europeo di Design, specializzandosi in architettura e scenari urbani. Lavora tra Milano, la Svizzera e Como. La sua ricerca attuale prosegue sul doppio binario dell’architettura contemporanea e di tematiche più introspettive, in cui rientrano i temi del ricordo personale, del rapporto tra realtà e finzione, del viaggio e della letteratura. Il suo sito Internet è L’OPERA Le luci del nostro lago, che incanto per gli occhi Lorenzo Morandotti Tutti, almeno una volta nella vita, davanti a un’opera d’arte contemporanea pensano una frase azzardata quanto ovvia: «Questo lo potevo fare anch’io». Inutile quindi sarebbe tentare un inquadramento critico, o capire perché i collezionisti arrivano a contendersi anche a caro prezzo ciò che appare banalità, crosta o mucchio di rottami. Su questo tema nel 2009 ha scritto un libro di discreto successo, Lo potevo fare anch’io (Mondadori) il critico Francesco Bonami, che aiuta a capire cosa distingue un grande da un pessimo artista nello scenario contemporaneo. Noi ci limitiamo a cercare creativi – non importa se già storicizzati o ignoti ai mercati – che raccontino il territorio. Anche la fotografia dice la sua in modo autorevole, anche se la tecnologia digitale impone scelte più rigorose perché illude che un clic sia sufficiente per sentirsi artisti. Per fortuna, per dar vita a una buona immagine, i fondamentali rimangono immutati e a noi interessa soprattutto l’anima dello sguardo. In Barca a vela e nelle altre opere di Donatella Simonetti scelte per voi, si percepisce in tutto il suo vibrare il respiro immenso e profondo che pulsa nello spazio attraverso le modulazioni della luce. Non sempre lo sguardo umano arriva ad abbracciare tale tesoro, perché chiuso nei propri limiti oggettivi e soprattutto mentali. In questo gioco di aria, luce e acqua (con la presenza umana per una volta armonica e non invasiva) si comprende cosa ci sia di tanto magico sul lago da provocare tangibili nostalgie in chi è costretto a lasciarlo, anche solo per breve tempo. Una riflessione sullo spazio, quella di Donatella, che si traduce in un incanto ipnotico e in un esercizio di meditazione. Invita anche a “riflettere” (giocando con i vari sensi di tale verbo) sul tempo: ogni specchio d’acqua, prima o poi, torna al mare grazie al ciclo naturale dell’elemento che è alla base della vita. E non a caso Donatella intitola la sua nuova mostra a Sestri Levante – in via Portobello, nell’incantevole “Baia del silenzio” – Luce negli occhi , aperta fino al 16 aprile. La stessa luce che nella baia ligure pare abbia ispirato Oceano mare di Alessandro Baricco abita così, attraverso le sue opere, sulle dolci acque del Lario. GALLERIA (clicca su una immagine per visitare la Galleria)
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