Gianluca Zambrotta torna ad allenarsi con il Como. «Ma cerco un ingaggio all’estero»

Calcio – Da ieri il campione del mondo si allena con il Como. Ma l’ex milanista esclude l’ipotesi di un impegno diretto con la squadra in cui è cresciuto Gianluca potrebbe andare a giocare in Brasile o negli Stati Uniti «Ma allora ci avevate detto la verità…». La frase se l’è sentita dire il direttore sportivo del Como, Mauro Gibellini, ieri negli spogliatoi. L’avrebbe detta l’azzurro Gammone riferendosi all’arrivo di Gianluca Zambrotta, che ha iniziato ad allenarsi con la squadra di mister Silvio Paolucci. Non è cosa da tutti i giorni, infatti, avere la possibilità di avere al fianco un campione del mondo e sei anni fa, quando l’Italia ha vinto la rassegna iridata a Berlino, più di un azzurro era ancora adolescente. Ecco perché Zambrotta è visto un po’ come un mito. E finché Gianluca non è comparso a Orsenigo, c’era chi ancora non credeva che si sarebbe allenato per davvero al suo fianco. Lui, Zambrotta, a dire il vero, quindi anni dopo aver lasciato il Como è apparso quello di sempre, cordiale, umile e tranquillo. Senza pretese da “star”. Cosa non comune, se si considera che oltre ad aver vestito con successo la maglia dell’Italia, ha militato con Juventus, Barcellona e Milan. «Non voglio dare fastidio a mister Paolucci e al resto della squadra» ha tenuto a chiarire subito, lui che, peraltro, del Como è anche presidente onorario, un tributo del club dopo la vittoria ai Mondiali in Germania. Ma, per correttezza, Gianluca ha voluto anche sgomberare il campo dall’ipotesi di vederlo, già in questa stagione, con la maglia del Como: «Ho chiesto di allenarmi qui fino a Natale – ha specificato – ma sto valutando alcune opportunità all’estero, in particolare in Brasile e negli Stati Uniti: mi piacerebbe fare comunque una esperienza lontano dall’Italia». Ma non è mancato comunque uno spiraglio comasco: «Io nella vita penso che non bisogna mai dire mai… Non nego che mi piacerebbe concludere la carriera nella squadra della mia città nella società in cui sono cresciuto». Sarà dunque difficile vedere Zambrotta come giocatore del Como e anche, alla fine della carriera, come dirigente o allenatore, perché ha un’altra priorità: «Sono concentrato sul progetto del mio centro sportivo a San Fermo della Battaglia – spiega – e più avanti diventerà il mio impegno prioritario». Per il giocatore – che fino a pochi giorni fa si è allenato con il Chiasso – è stata comunque una bella emozione tornare al centro sportivo di Orsenigo. «Effettivamente quando ho rifatto la strada che ho percorso per anni ho ripensato al mio passato – dice – Io sono arrivato qui che ero piccolo e poi sono stato lanciato nel calcio che conta. E, a dire il vero, a Orsenigo non è cambiato molto; ci sono i campi, e la palazzina con gli spogliatoi è sempre la stessa». Ma Gianluca Zambrotta cercherà di dare una mano anche al Como di oggi: «La società è stata reimpostata completamente – afferma – con gli stessi principi di quando io ero qui nel settore giovanile. La cosa mi piace. Ci sono tanti giovani promettenti, oltre agli esperti Ardito e Giampà, e sono sicuro che questo gruppo potrà dare molte soddisfazioni ai tifosi. Le basi per tornare in alto, come merita il blasone di questa società, sono state poste». Ma quale può essere l’obiettivo di questa squadra? «Con lo spirito che hanno giovani si può andare lontano e, perché no… ai playoff. Qui vedo l’entusiasmo e la freschezza di chi vuole arrivare, di chi non si accontenta». Con l’ex di Barcellona, Milan e Juventus non può mancare un commento finale sulle vicende della città di Como. Non va dimenticato che proprio Zambrotta nell’estate del 2011 a sue spese allestì il lungolago di Como, nella zona dei lavori delle paratie, per dare una dignità alla zona nella stagione estiva. Ma il calciatore, in questo caso, gioca in difesa: «Vivo in centro e la mia città mi piace – afferma – Nei limiti del possibile ho cercato di essere utile, di dare una mano. Ho anche visto che la situazione rimane difficile, ma non spetta a me parlarne, in questo contesto preferisco pensare esclusivamente al calcio, ad allenarmi con il Como». «Sicuramente cercherò di collaborare con la città – conclude – quando sarà pronto il mio centro sportivo, una struttura studiata per i giovani, che più avanti spero possa diventare un riferimento per tutti i comaschi». Massimo Moscardi