Marco Monaldi

L’AUTORE Il “pittore dei carabinieri” ospitato in tutte le caserme Da Bolzano a Palermo, quasi tutte le caserme e i comandi provinciali dei carabinieri hanno alle pareti un dipinto “made in Como” che celebra l’eroismo dei militari. È infatti di Orsenigo Marco Monaldi (nella foto, click per ingrandire), che sulla propria brochure si definisce «pittore impressionista e dell’Arma». In tutto le opere presenti nelle sedi dei carabinieri a sua firma sono oltre 1.500. Un record tutto comasco. Monaldi dipinge ormai da vent’anni quadri legati alla storia dei carabinieri, ispirandosi all’Impressionismo e ai Macchiaioli. L’OPERA Simboli italiani nel paesaggio comasco L’arte di Marco Monaldi – nato ad Ancona nel 1949 – dialoga da anni con temi fissi. La passion predominante sono simboli d’Italia per eccellenza (ambedue eredità dell’Ottocento) come i carabinieri e il personaggio letterario di Pinocchio. Che ambienta come figure di un presepe laico anche in paesaggi lariani. Per la sua lunga e appassionata fedeltà ai carabinieri, disseminata in tante caserme del Paese, Monaldi è ormai noto come “pittore dell’Arma”. È partito rappresentando principalmente soggetti floreali e paesaggi d’impronta ottocentesca, con scene romantiche ispirate all’Impressionismo e in particolare ai dipinti di Claude Monet. Poi, nel 1994 – su impulso del comandante della stazione di Erba Luciano Gallorini – Monaldi ha scelto di inserire personaggi in alta uniforme all’interno di scene di vita quotidiana, e li ha resi anche protagonisti di momenti di eroismo e di storiche battaglie a cavallo. E altrettanto naturale è stata l’estensione collodiana. «L’abbigliamento dei carabinieri, con il pennacchio, la feluca e le bande rosse, è un cocktail visivo che automaticamente fa quadro», ha dichiarato Monaldi al “Corriere di Como”, suggerendo una delle motivazioni estetiche di questi lavori che a qualcuno appariranno “vintage”. Solletica la fantasia pensare che la vera arte di Monaldi non siano i singoli quadri quanto una “megainstallazione” concettuale, un mosaico grande come una nazione, una sorta di museo diffuso sul suolo nazionale. Ma senza addentrarci in appunti scritti nel cosiddetto “critichese” – c’è una prosa di Dino Buzzati nei Sessanta racconti esilarante che bersaglia certa critica d’arte astrusa come le opere che racconta – cosa dice con i suoi dipinti immediatamente comunicativi questo pittore-cantastorie? Che noi italiani abbiamo radici (di amor patrio e fantasia) che sono tra i principali collanti del Paese e non sono da dimenticare, nel turbinare del caos odierno. GALLERIA (clicca su una immagine per visitare la Galleria) JoomlaWorks “Simple Image Gallery Pro” Plugin (v2.5.7) starts here View the embedded image gallery online at: JoomlaWorks “Simple Image Gallery Pro” Plugin (v2.5.7) ends here