Sconto benzina – I pareri degli utenti delle stazioni di servizio ticinesi I prezzi oltreconfine rimangono più convenienti anche per il gasolio Qualcuno lo fa per risparmiare. Qualcuno perché non ha rinnovato il pin, la password per attivare la Carta Regionale dei Servizi. Qualcuno, invece, lo fa per combattere una personale battaglia contro le tasse Made in Italy. La moda dei comaschi che fanno il pieno in Svizzera non conosce crisi. Alle stazioni di servizio oltreconfine si creano code. E le auto con targa italiana sono almeno la metà del totale. Se non di più. «Pur avendo la carta sconto, qui in Svizzera risparmio comunque – afferma Enzo Calautti, di Vertemate con Minoprio – Con l’occasione, poi, faccio anche la spesa e risparmio ancora di più». Le statistiche parlano chiaro: il carburante erogato con la carta sconto sul Lario è calato del 40%. In Svizzera, invece, la vendita è aumentata del 30%. «Ho fatto benzina in Italia, utilizzando la carta sconto – dice Piera Gropelli, di Brunate – Poi sono venuta a Chiasso per fare un confronto». Dopo aver effettuato rifornimento, la signora Gropelli mostra i due scontrini. «In Italia con la carta sconto per 29,50 litri ho speso 49,65 euro (54,96 senza sconto); in Svizzera per 24,27 litri ho pagato 36,05 euro. A questo punto il risparmio è consistente, ci sono quasi 20 centesimi di differenza 1,48 al litro contro 1,68». Alle stazioni di servizio elvetiche, c’è pure chi ha una storia da raccontare. «Vengo in Svizzera per principio – sbotta Franco Monti – Se anche la benzina costasse un centesimo in più, tornerei lo stesso. Possiedo una delle tante aziende in crisi e sono stanco di arrampicarmi sui vetri. Ho impiegato due anni e mezzo per aprire il primo Burger King della zona e ancora non ho tutti i permessi. Cinque mesi fa stavo per rinunciare – prosegue Monti – perché la burocrazia italiana ci impediva di partire. Ho assunto trenta ragazzi. Voglio soltanto lavorare e far lavorare». «Come molti, anche noi raggiungiamo la Svizzera per risparmiare – sono parole di Andrea Pegorini, di Senna Comasco – Le auto aziendali non possono beneficiare dello sconto, perché è associato alle persone e non ai veicoli. La differenza di prezzo, tra Italia e Svizzera, è di circa 30 centesimi al litro». Sotto le pensiline delle stazioni, tra Chiasso e Maslianico, si formano vere e proprie code. È un giorno di festa. Molti comaschi ne approfittano. Benzina e centro commerciale: un binomio ormai classico. «La benzina, qui, costa molto meno – taglia corto Pietro Costanza, di Tavernola – Vivo a un chilometro e mezzo da qui e per me è molto comodo. Con Monti, ogni mezzo è buono per risparmiare qualcosa, così poi lui può spremerci i pochi centesimi che mettiamo da parte. Loro, i politici, sono gli spremiagrumi e noi siamo i limoni». «In Italia non è previsto alcuno sconto sul gasolio – aggiunge Ettore Zanotti – Abito a Como da 70 anni, prima a Ponte Chiasso e poi a Cernobbio. La differenza è di circa 10 centesimi. Il confronto è presto fatto: il gasolio in Italia costa poco più di un euro e 70 centesimi, in Svizzera 1,64 euro. Su sessanta litri si risparmiano cinque euro. Non è una cifra enorme, ma ne vale la pena». Qualcuno, poi, solleva il problema del rinnovo della tessera. Per attivare la Carta Regionale dei Servizi (Crs), con cui usufruire dei benefici sul prezzo della benzina, è necessario effettuare una serie di passaggi burocratici, come la richiesta di un nuovo codice pin. Molti utenti, alla sola idea di nuove code agli sportelli di qualche ufficio pubblico, si sono così lasciati scoraggiare. «Non ho ancora fatto la tessera – afferma Renato Pasina, di Como – ma ho chiesto il codice all’Asl. Al momento, rinuncio a utilizzare la Crs per avere uno sconto; nel frattempo faccio il pieno oltreconfine». «Le code ai benzinai svizzeri sono l’altra faccia della crisi – sorride con amarezza Tiziana Messina, di Como – Nonostante gli sconti previsti per le fasce di confine la benzina in Svizzera resta concorrenziale. Anche il gasolio è conveniente». Marco Proserpio
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