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Da Nord a Sud della città si susseguono gli avvistamenti

Sabato 06 Ottobre 2012 Il problema – Piazzate trappole con esche avvelenate, ma lo scorso anno ci sono state persone morsicate dai roditori Se il pifferaio di Hamelin, il personaggio della fiaba del fratelli Grimm, si dovesse trasferire dalla città della Bassa Sassonia a Como avrebbe certamente da lavorare. E le sue note non risuonerebbero solo in piazza Cavour per portare i roditori ad annegare nel lago, ma anche in altri quartieri. Da Sud a Nord, da Est a Ovest, negli ultimi mesi si sono susseguite le segnalazioni di roditori. A volte topolini di campagna, a volte proverbiali pantegane. In piazza Cavour, piazza Roma, piazza Volta e piazza Duomo i topi sono di casa. Tanto che ultimamente sono spuntate delle trappole. Non le classiche molle con il pezzetto di formaggio, ma sofisticate scatole nere. Si tratta di casette con esche rodenticide. I topi mangiano il cibo avvelenato e muoiono. Così la popolazione viene ridotta, ma questo non elimina il problema in modo radicale. Si dovrebbe insomma eliminare la disponibilità di acqua, di alimenti, di ricoveri o luoghi idonei allo scavo delle tane. Un’impresa titanica insomma, per una città di lago e di fiumiciattoli. Forse varrebbe la pena investire su un esercito di gatti. Scherzi a parte, solo nell’ultimo anno sono giunte ripetute segnalazioni di topi anche di dimensioni super, nell’area dell’ex Ticosa. L’ultimo avvistamento ha riguardato le blatte, ma anche l’area di via Mentana e del mercato coperto è sotto stretta sorveglianza per la presenza di topi. Roditori sono stati segnalati a più riprese anche in via Borgovico vecchia, nel primo tratto di via Bellinzona e in via Castellini. I giardini a lago e tutta l’area da Viale Geno a Villa Olmo vengono spesso visitati dai topi. E gli animaletti che ispirarono Walt Disney non sono sempre piccoli e discreti. Nel corso del 2011 sono ricorse alle cure mediche 30 persone morsicate da gatti, topi, cavalli o altri animali in base ai dati del servizio Sanità animale dell’Asl di Como. Topi che, come è noto, possono essere portatori di malattie infettive. Cinghiali Da un animale all’altro. A livello provinciale il Lario sta facendo i conti con un altro problema, quello dei cinghiali, che devastano i campi, arrivano nelle case, imperversano sulle strade provocando incidenti e seminando paura. «Il problema è fuori controllo in tutta la provincia, con una recrudescenza particolare in Valle Intelvi, dove non passa giorno che giungano segnalazioni di pascoli e prati devastati», commenta il presidente di Coldiretti Como-Lecco, Fortunato Trezzi. Paolo Annoni

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