«Rinnoviamo i giardini di Como». La ricetta contro il degrado passa dagli architetti paesaggisti

«Rinnoviamo i giardini di Como». La ricetta contro il degrado passa dagli architetti paesaggisti

Mercoledì 03 Ottobre 2012 Mantero: «Un sogno realizzabile, le persone ci sono» Il grande sogno è trasformare Como in un giardino. L’idea «realizzabile, pur se in tempi non rapidissimi, è di ridisegnare in maniera complessiva tutti i giardini della città». Le parole sono di Moritz Mantero, patron di Orticolario, la fiera dedicata al giardinaggio. Sempre più spesso, infatti, zone suggestive come i giardini a lago fanno notizia esclusivamente per il degrado in cui si trovano e per episodi di violenza. «È un sogno che possiamo concretizzare. Andranno coinvolti professionisti della progettazione ambientale e del verde. Ci vorrà del tempo – spiega sempre Mantero – Penso anche che con questa giunta si possa ragionare a fondo su una simile visione futura della nostra città. Inoltre l’assessore al Verde e all’Arredo urbano del Comune di Como, Daniela Gerosa, è di professione architetto e ha una vasta esperienza in materia di rivisitazione di piazze e parchi urbani». Le idee raccolte e i disegni futuri «andranno trasformati – questo sarà il passaggio più complicato – in qualcosa di fruibile e al tempo stesso affascinante per cittadini e turisti», dice Moritz Mantero. Una strada che già «Alfredo Ratti, in qualche modo, ha immaginato. Pensando di creare una serie di collezioni botaniche con le quali abbellire i giardini della città», aggiunge il patron di Orticolario. Analizzando la conformazione di Como, oltre all’inevitabile riferimento ai giardini a lago, a causa anche dei fatti di cronaca recenti, sono pure altre le zone in grado di offrire spunti interessanti. «Si potrebbe innanzitutto sfruttare il chilometro della conoscenza – prosegue Mortiz Mantero – Mettere mano alle serre di Villa Olmo, lasciate un po’ andare e dove c’è un potenziale fantastico. E da lì ci si potrebbe poi collegare anche a Villa del Grumello e alla Fondazione Ratti». Altra zona che potrebbe benissimo essere ripensata è quella «di viale Varese dove esistono gli spazi e le condizioni ideali per immaginare un verde diverso. Nuovo», spiega l’industriale comasco. Un nuovo modo di concepire il verde, dunque, che è proprio quanto si sta cercando di diffondere grazie alla fiera Orticolario, giunta alla quarta edizione. «Fin dall’esordio abbiamo cercato di proporre soluzioni “verdi” nuove, alternative e originali. Ci siamo ispirati al modello di giardino anglosassone dove esiste un’ampia proposta in materia – spiega sempre Moritz Mantero – Puntiamo a sviluppare uno spirito che miri a una costante ricerca paesaggistica. Così facendo si stimolano le persone a pensare a come potrebbe essere un giardino diverso dai soliti schemi. Sia privato che pubblico». Intanto in attesa di vedere come si potrà sviluppare il progetto di “Como città giardino”, da venerdì 5 ottobre e fino al 7 ottobre, si potrà visitare Orticolario. Da segnalare il prestigioso battesimo botanico della rosa “Vivienne Westwood”, fiore dedicato alla celebre stilista che sarà la madrina di “Orticolario 2012”. Fabrizio Barabesi