Il Lombardia sul Muro di Sormano. Una giornata leggendaria

Domenica 30 Settembre 2012 Ciclismo – La “classica”, con partenza a Bergamo e arrivo a Lecco, ha vissuto momenti epici durante il passaggio sulla mitica salita. Ha vinto Rodriguez, Santambrogio quarto È del 1990 ed è francese di Brioude. Romain Bardet ha a suo modo scritto una pagina di storia, scollinando per primo ieri sul Muro di Sormano al Giro di Lombardia, gara vinta dallo spagnolo Joaquim Rodriguez, che ha visto il lariano Mauro Santambrogio piazzarsi quarto (primo degli italiani). Perché, se è vero che la “classica” di ciclismo partiva da Bergamo e arrivava a Lecco, allo stesso tempo la parte più emozionante è stata proprio nel Comasco, soprattutto con il passaggio dal Muro di Sormano, la salita ripresa dagli organizzatori di Rcs Sport dopo 50 anni. Un tratto mica da ridere, con punte massime di pendenza del 25%. Un tratto dove si è vissuta la vera passione per il ciclismo. Perché il pubblico delle grandi occasioni, i veri appassionati erano lì, quelli che non si sono voluti perdere un momento storico. La salita ieri è stata di vera passione, con i corridori che sono saliti fra due ali di folla, con gente giunta non solo dalla Lombardia, ma anche dall’estero. Perché, come spesso capita, magari molti “locali” ignorano che cosa sia il Muro di Sormano, ma in paesi di grande cultura ciclistica, come Belgio e Olanda, quel tracciato è considerato leggendario. E la gente ha incitato tutti, senza tregua, dai più forti e famosi fino agli ultimi, in una giornata con pioggia e nebbia che hanno reso ancora più epica questa scalata. Gli applausi sono stati per i primi a passare, il già citato Romain Bardet e lo spagnolo Alberto Losada. E poi per i più famosi, il campione del mondo Philippe Gilbert, lo spagnolo Alberto Contador, i lariani Luca Paolini e Mauro Santambrogio. Senza dimenticare Joaquim Rodrieguez, che poi avrebbe vinto la corsa, che ha stabilito il miglior tempo di scalata (9’’02). Ma, come detto, incoraggiamenti e applausi sono stati per tutti, come pure nel tratto che portava al Ghisallo. E peraltro, mentre tutti, legittimamente, i riflettori erano puntati su quello che accadeva al Muro di Sormano, la successiva discesa su Nesso si è rivelata ben più insidiosa, con le brutte cadute e i conseguenti ritiri dell’iridato Gilbert, di Luca Paolini e di Alessandro Ballan. Paura anche per la caduta di Miguel Minguez a Canzo, che ha centrato una appassionata, che comunque, con qualche lieve ferita, si è rialzata subito. Massimo Moscardi