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Contro le polveri sottili spuntano i blocchi preventivi

Domenica 30 Settembre 2012 L’assessore Magatti: «Si potrebbe giocare d’anticipo e non attendere di ritrovarsi soffocati» Blocchi del traffico preventivi. Per combattere l’imminente e, purtroppo, immancabile impennata invernale delle Pm10, le famigerate polveri sottili, ci si deve attrezzare per tempo. Prima, cioè, che scatti l’emergenza smog. L’idea, ancora in fase embrionale e da approfondire con gli altri componenti della giunta, è lanciata da Bruno Magatti, assessore all’Ambiente del Comune di Como. Il ragionamento è semplice. «È inutile attendere che le polveri sottili sforino per molti giorni i limiti stabiliti dalla legge – dice l’assessore Magatti, esponente della lista Paco-Sel e sempre, in passato, attento in modo particolare alle questioni ambientali – E poi, con le solite e inevitabili polemiche, riflettere su un eventuale stop alle automobili». Da anni, l’efficacia di simili provvedimenti divide l’opinione pubblica. Da un lato c’è chi li ritiene del tutto inutili e chi, invece – anche se non sempre i risultati dei blocchi sono duraturi – li considera una valvola di sfogo almeno parziale. Ecco quindi la proposta. «Attendere è verosimilmente inutile. Quando ormai l’atmosfera è satura e non riesce da sé a diluire le concentrazioni di inquinanti, fermare le autovetture ha poco senso. Certo, il blocco non farebbe aumentare i livelli di Pm10 ma certamente non li abbatterebbe in modo determinante – dice Magatti – A meno che non intervengano agenti esterni. Dalla pioggia al vento». Una premessa logica a un ragionamento ulteriore. Il passaggio successivo è, infatti, tanto semplice quanto sperimentale. Soprattutto avendo ormai a disposizione tutti i più moderni strumenti per valutare le evoluzioni del meteo. «Se le condizioni atmosferiche ci dovessero indicare, analizzando le previsioni fino a una settimana, l’inevitabile stagnazione dell’aria in grado di generare accumuli di inquinanti, si dovrebbe intervenire in anticipo – dice Bruno Magatti – Provvedendo a diffondere innanzitutto una serie di raccomandazioni agli automobilisti e, se necessario, anche disponendo alcuni blocchi». E così, se ad esempio a novembre dovesse essere prevista una lunga fase di alta pressione, con una situazione di ristagno di aria e nebbia, «si potrebbe giocare d’anticipo e non attendere di ritrovarsi soffocati dallo smog. Ovviamente, è un’idea. Tutta da valutare. Senza dimenticare che il primo passo dovrà anche essere di educare le persone a seguire comportamenti virtuosi», aggiunge sempre l’assessore Magatti. Quindi – è questo l’auspicio del rappresentante di Palazzo Cernezzi – liberarsi dalla prigionia del traffico si può. E si deve. D’altronde, scovare alternative efficaci per decongestionare una viabilità sempre più intricata è uno degli obiettivi principali della giunta. Si tratta di impegni gravosi, tutti nel mirino degli amministratori. In prima linea c’è proprio l’assessore all’Ambiente di Palazzo Cernezzi, il quale dopo l’approfondimento sul tema pubblicato ieri dal Corriere di Como, lancia questa e altre proposte. Ulteriore argomento: lo svecchiamento del parco mezzi esistente. Con particolare attenzione ai veicoli diesel euro 3 commerciali (furgoncini e camion), tra i più inquinanti oggi in circolazione. «Bisognerà studiare modi e tempi, senza essere spietati e inflessibili, per ridurre sempre di più, fino all’eliminazione, questo tipo di veicoli», spiega Magatti. Il vero problema è però un altro. La maggior parte dei piccoli imprenditori, così come degli artigiani, si muove in prevalenza proprio con questo tipo di mezzi. «È un tema delicato che dovrà, pure per questa ragione, essere risolto. Anche perché coinvolge indirettamente il tessuto economico del territorio. Se non con la rottamazione almeno con l’imposizione dell’obbligo di dotarsi di filtro antiparticolato – dice l’assessore, che annuncia anche altri piani – Analizzeremo nel dettaglio, probabilmente servendoci dell’aiuto di un docente dell’Università dell’Insubria, cosa poter fare per controllare e circoscrivere le polveri sottili. C’è anche l’idea, se attuabile, di spostare alcuni capolinea dei bus a ridosso dei parcheggi di cintura in modo da incentivare il più possibile l’uso dei mezzi del trasporto pubblico. E rilanceremo in grande stile il progetto delle merci in centro». Fabrizio Barabesi

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